“I giovani sono il centro, gli studenti. E se oggi per la prima volta c’è un Rettore siciliano alla guida della Crui è perché abbiamo recuperato credibilità. Non c’era mai stato un Rettore da Salerno in giù…..qualcosa vorrà dire. Un lavoro di squadra che ha trasformato un’Università per pochi in Università di tanti”. Il tradizionale scambio d’auguri di Salvatore Cuzzocrea con i giornalisti quest’anno ha avuto un tocco in più ed è proprio il traguardo raggiunto dal Rettore il 15 dicembre, quando ha assunto la guida della Conferenza dei Rettori degli Atenei italiani, (leggi qui) organismo di vertice che ha sempre visto eletti al di sopra di Roma, men che mai meridionali o della Sicilia.
“Il 2023 per Messina sarà l’anno della raccolta di quanto abbiamo seminato in questi anni- ha aggiunto- Molti cantieri sono stati ultimati e consegnati ed altrettanto accadrà il prossimo anno. Mi riferisco soprattutto all’ex Hotel Riviera ed all’ex Banca d’Italia”.
Nel primo caso una telenovela ventennale finita al centro di contenziosi e aste andate deserte fino a quando l’Università non ha deciso di acquistare i locali, ristrutturali e destinarli ad alloggi per studenti. La consegna è prevista per fine 2023.
Il prestigioso immobile dell’ex Banca d’Italia, per il quale Cuzzocrea ha ipotizzato l’utilizzo anche per ospitare l’archivio culturale e il patrimonio dell’ex Gabinetto di lettura anche questo desinato ad una pessima fine già scritta, i tempi potrebbero essere più brevi, tra giugno e settembre 2023.
“Il cambiamento è un processo che non si può fermare. Gli studenti sono il cuore e la mission dell’Università ed oggi potete vedere qui giovani negli spazi del Rettorato fino alle 23 di notte, perché questa è la loro casa, la loro famiglia e Messina deve diventare una città universitaria”.
Snocciola con orgoglio i numeri che riguardano i ricercatori che hanno avuto risultati di livello internazionale, nonchè 800 procedure concorsuali e ribadisce quanto dichiarato non appena eletto presidente della Crui: giovani, ricerca e Pnrr sono i pilastri sui quali l’Italia deve puntare.
“Oltre un miliardo e 300 milioni del Pnrr sono destinati alle Università, occorre essere pronti. Il sistema universitario è al centro del Pnrr, un vero e proprio Piano Marshall. La città è pronta e questo dovrebbe essere motivo di plauso e non di dietrologie. Messina ha la possibilità di togliersi di dosso la visione provinciale che per troppo tempo ci ha contraddistinti. Io vado dritto nel percorso di cambiamento avviato affinchè l’Università diventi il punto di riferimento del Mediterraneo”.
E alle prime voci su chi sarà il suo successore, Cuzzocrea ricorda che fino ad aprile 2024 intende svolgere pienamente il suo ruolo senza farsi distrarre né tirare la giacca. “Finora abbiamo portato fatti e risultati e fino all’ultimo giorno continuerò su questa strada, da Rettore dell’Università di Messina e da presidente Crui”.
Il messaggio ai naviganti (sia pro che contro) è chiarissimo.