Nuoto, sport, socialità in un contesto accogliente, cura, benessere e tanto divertimento. Per la seconda estate di fila, i bimbi con Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) e le loro famiglie hanno potuto vivere uno spazio aperto, di relazione ma anche di accompagnamento terapeutico a Villa Boris Giuliano: un bene confiscato alla mafia, riqualificato, dotato di piscina e campo da tennis, messo a disposizione gratuitamente dalla cooperativa sociale EcosMed proprio per tali attività che, per la stagione estiva 2023, si concludono in questi giorni. E che rientrano nell’ambito del progetto Ri-connettersi, nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa, il cui obiettivo è promuovere il benessere complessivo dei nuclei familiari con bambini che vivono questo tipo di Disturbo e quindi anche generare e favorire processi di socializzazione dei bimbi, e a supportare le famiglie, per farle sentire parte di una rete che le accoglie e le sostiene nei diversi aspetti del loro vissuto.
In queste due ultime estati oltre 30 bimbi (18 solo nel 2023), di diverse fasce di età a partire dai 4 anni, hanno potuto beneficiare del lavoro dell’Associazione Onde Blu, che gestisce le attività sportive di Villa Boris Giuliano. Onde Blu è uno dei partner di Ri-connettersi, di cui la Fondazione Me.S.S.I.n.A è capofila, insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti di Messina, l’Associazione Linea Curva, Solidarity ed Energy Impresa Sociale, il Cevas,gli Istituti comprensivi La Pira gentiluomo e La Pira San Francesco di Paola.
Un lavoro, quello del “Social Club” di Villa Boris Giuliano, che punta a stimolare la socializzazione e valorizza le attività motorie a partire dal nuoto, che, come mette in evidenza Giovanna Amelotti, allenatrice, istruttrice certificata e presidente dell’Associazione, “per questi bambini è particolarmente importante perché supporta la coordinazione dei movimenti e lo sviluppo progressivo di forme di autonomia”.
Divisi in piccoli gruppi omogenei, sulla base delle caratteristiche di ognuno, i bimbi sono stati seguiti da operatori specializzati che, attraverso il gioco, li hanno supportati nel gestire i movimenti in acqua e accompagnati nello sviluppo della coordinazione.
«È un tipo di intervento che consiste nel trasferire le abilità psicomotorie educative classiche nel mondo dell’acqua, partendo dalla convinzione che capacità motorie, percezione sensoriale, sviluppo intellettuale, tutti insieme, costituiscono l’individuo. Anche per questo utilizziamo metodi di comunicazione verbale e non verbale e tecniche di mediazione fisica che facilitano i processi di integrazione tra diversi livelli espressivi e cognitivi», spiega Amelotti. Insieme alle attività in piscina, si è lavorato inoltre per sviluppare e migliorare l’autonomia personale di base come togliersi e indossare le scarpe, mettersi la cuffietta, asciugarsi, vestirsi e spogliarsi, riordinare i vestiti.
«Con Ri-connettersi nasce un sistema socio-economico che promuove ambienti accessibili, inclusivi e accoglienti e che quindi costituisce un importante determinate di salute dei bimbi con ASD e delle loro famiglie – commenta il coordinatore Gaetano Giunta, fondatore della Fondazione Me.S.S.I.n.A- Sviluppa, infatti, una filiera integrata di interventi progressivi finalizzati a promuovere lo sviluppo emotivo e cognitivo dei beneficiari e la loro inclusione sociale
Nell’ambito del progetto in scenari interattivi virtuali progettati appositamente e ospitati nella sala immersiva del Museo d’Arte Contemporanea della Fondazione Horcynus Orca, le ricercatrici dell’Irib-Cnr di Messina hanno ideato e stanno curando laboratori che, in un ambiente sensibile, abilitante e protetto, quindi rassicurante, sperimentano con i bambini percorsi graduali e personalizzati capaci di svilupparne e potenziarne gli aspetti affettivi e cognitivi. In questo contesto, i bambini – in un rapporto di uno a uno con le operatrici – si confrontano con il “Protocollo di Attivazione Visiva”: una serie di giochi visivi di associazione logica rivolti proprio a rafforzare la loro attenzione. Un’attività ancora in corso che è anche di ricerca e sta dando risultati di grande interesse rispetto a una metodologia innovativa – quella del percorso in una sala immersiva – in vista di una sua validazione.
Questi interventi si integrano poi con le iniziative formative, sviluppate in cinque scuole del messinese da La Linea Curva, associazione di familiari di bimbi con Disturbi dello Spettro Autistico, rivolte gli insegnanti e al “gruppo classe” con l’obiettivo di sviluppare competenze di peer support e rafforzare la Comunità Educante. Obiettivo in cui rientra anche il supporto alle famiglie attraverso il parent coaching. Percorsi molto partecipati che continueranno anche nel corso di questo anno scolastico.