Le acque nella Lega di Messina non erano affatto “chete” nelle scorse settimane. E la resa dei conti interna adesso è vicina. La dichiarazione di Nino Germanà che si schiera con De Luca- Basile ha provocato una scossa di terremoto portando a galla in modo visibile quello scontro che finora era rimasto sottotraccia.
La Lega a Messina è divisa e pomo della discordia è la candidatura a sindaco. Già perché sul nome di Maurizio Croce candidato sindaco proposto da 5 partiti (Forza Italia, Udc, Ora Sicilia, Sicilia Futura, Democrazia Liberale), gli esponenti messinesi della Lega (Nino Beninati e Antonio Catalfamo) erano orientati a dire sì.
Il fatto che sul tavolo sia finita anche la candidatura di Nino Germanà, accolta gelidamente da entrambi i coordinatori del partito, ha causato non poco scompiglio. A cercare di mediare, senza troppa convinzione, è stato il coordinatore regionale Nino Minardo che per la verità ha più volte dichiarato che il candidato della Lega a Messina era Germanà.
Nel frattempo però si è messo di mezzo Cateno De Luca che ha incontrato Salvini e ha più volte fatto l’invito a “rompere” la coalizione. L’annuncio di questa mattina di Germanà, sotto le insegne di Prima l’Italia e con la benedizione, a quanto pare, dello stesso Salvini, ha causato immediate reazioni. Il primo è stato lo stesso Minardo, che fa ipotizzare una fuga in avanti del parlamentare.
“Rispetto per la posizione di Nino Germanà e nessuna preclusione rispetto ai percorsi e alle scelte future- dichiaraMinardo– Il nostro partito però non ha ancora deciso e siamo impegnati in queste ore in un confronto interno che auspico possa molto presto portarci ad una decisione su Messina ampiamente condivisa”. In sostanza Minardo derubrica quella di Germanà a scelta personale non condivisa a livello regionale.
A cogliere la palla al balzo è Antonio Catalfamo, capogruppo Ars della Lega che esprime soddisfazione per la precisazione di Minardo e ribadisce come le dichiarazioni di Germanà “sono a titolo personale e non rappresentano le posizioni del partito, impegnato in queste ore in un confronto interno che auspichiamo possa molto presto portarci ad una decisione su Messina ampiamente condivisa”.
Ad alzare le barricate per Germanà è la neo commissaria provinciale della Lega di Messina, Daniela Bruno che ribatte: “Prima Messina e i messinesi è questo l’obiettivo per cui siamo nati. La nostra è una scelta convinta, fatta per la città e che in nessun modo voleva tradire il progetto politico e culturale che portiamo avanti. Ovvero, non volevamo anteporre l’attenzione ai bisogni della nostra comunità e il dialogo con i cittadini a qualsivoglia interesse di parte. In quest’ultimo mese l’on. Germanà non ha mai trattato a titolo personale ma al contrario, si è fatto portavoce del progetto politico che abbiamo condiviso, e cioè convergere sulla figura di Federico Basile quale candidato sindaco. Ai messinesi dico che devono starci accanto, devono sostenerci, perché costruiremo insieme una città, Messina, di cui essere orgogliosi”.
Il comunicato costa caro a Daniela Bruno che si vede revocato, a distanza di meno di mezz’ora dalle dichiarazioni, l’incarico di commissario provinciale della Lega. A revocare l’incarico, per “l‘attività svolta in dissenso alla linea indicata dal segretario regionale circa le amministrative che si terranno a Messina” è lo stesso Nino Minardo. A quanto pare siamo solo all’inizio.
Insomma la resa dei conti è servita (e per di più alla vigilia di Pasqua….)