Dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova si accendono anche su Messina i riflettori su ponti, viadotti e strutture considerabili a rischio nel territorio peloritano. Per questo il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha riunito nelle scorse ore i vertici e dirigenti di Cas, Anas, Dipartimento regionale trasporti e i sindaci.
E per quanto concerne la Città Metropolitana di Messina, sia per il Comune di Messina che per i Comuni della provincia, il sindaco Cateno De Luca ha esposto una situazione ad alto rischio. “La Città Metropolitana di Messina gestisce circa 3 mila km di rete stradale con circa 150 ponti e viadotti -ha spiegato- Ed 8 di questi richiedono immediate indagini geognostiche: Sinagra centro – SP 115 ponte Gurnazzo – SP 115 ponte Nuovo – SP Tripi ponte San Cono – SP 35 Pezzolo – SP 155 ponte Tre archi – SP 15 Roccafiorita – attraversamento del Mela”. Per questo l’Amministrazione messinese ha chiesto al Cas di effettuare immediate indagini su alcuni viadotti che danno da tempo segnali di ammaloramento con la caduta di calcinacci e che potrebbero rappresentare un motivo di pericolo per la sicurezza e la pubblica incolumità dei cittadini.
La situazione si delineerà con esattezza da qui ai prossimi 60 giorni, quando l’Anas andrà ad effettuare i necessari accertamenti su tutti i ponti e i viadotti dell’isola, come richiesto dal Governatore Musumeci. Una indagine che si estenderà a 120 giorni per le strutture più complesse, di maggiore portata. Il sindaco di Messina ha proposto di adottare le procedure di Protezione civile nelle attività di monitoraggio al fine di scongiurare ritardi e tempi più lenti nell’espletamento delle operazioni di accertamento sullo stato delle strutture che verranno prese in esame.