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L'inchiesta

Messina, sindaco Basile sull’arresto di Croce: “Comune ha segnalato le criticità al cantiere del torrente”

venerdì 15 Marzo 2024

Il cantiere al torrente Catarratti- Bisconte, al centro dell’inchiesta che ha portato all’arresto del soggetto attuatore contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce (QUI), durato 3 anni scanditi da polemiche, incertezze e ritardi, ha ancora oggi alcune problematiche che allarmano i residenti. Alcuni dettagli dell’inchiesta, come la sventata “truffa dei pali” hanno destato preoccupazione. Ad intervenire, premettendo massima fiducia negli organi inquirenti e nella magistratura è il sindaco Federico Basile soffermandosi solo sulla parte relativa ai lavori al torrente.

Si sottolinea che l’opera è stata appaltata e supervisionata dalla struttura commissariale che ha incaricato i lavori, con la quale questa Amministrazione ha sempre tempestivamente comunicato ogni qual volta sono sorte delle problematiche- spiega Basile- Sotto questo aspetto, è importante evidenziare che il Comune di Messina, anche attraverso AMAM SpA, pur non essendo direttamente responsabile del cantiere, ha ripetutamente sollecitato interventi correttivi e lavori risolutori per affrontare le criticità emerse dopo la realizzazione delle opere lungo il torrente Cataratti-Bisconte”.

In particolare Basile ricorda come la netta modifica del regime idraulico a valle dei lavori scaturita dalle opere realizzate dall’appalto in questione, ha messo in allarme più volte il Comune per gli allagamenti consequenziali, tant’è che l’Amam ha chiesto informazioni alla stazione appaltante per interventi risolutivi per quanto riguarda gli scarichi non collettati, in termini di acque bianche canalizzate lungo la via Santa Marta.

Tali richieste, tuttavia-prosegue il sindaco- scatenarono in realtà la richiesta di ristoro somme da parte della struttura commissariale per lavori che avrebbero fatto per conto di Amam, somme che né Amam né il Comune di Messina hanno ovviamente inteso mai corrispondere”

Un’altra problematica segnalata dal Comune di Messina riguarda il sistema di raccolta delle acque derivante dai lavori in questione, che ha richiesto diversi interventi da parte della società partecipata per prevenire episodi di allagamento nell’Hot Spot destinato all’accoglienza degli immigrati.

Queste, come altre criticità sono state sempre comunicate anche per le vie brevi da parte del Comune di Messina che ha sempre mantenuto alta l’attenzione sull’appalto in questione. Infine, senza entrare nel merito del conflitto di interesse, però non posso che stigmatizzare la grave condotta dell’ex consigliere comunale Croce caratterizzata da numerose assenze in Consiglio comunale, tale da compromettere l’efficacia e l’integrità del suo ruolo di rappresentante del Civico consesso, limitandone l’impegno e l’azione politica solo a circostanze particolari anziché contribuire in maniera costante e responsabile all’attività complessiva del Consiglio comunale nell’ultimo anno. Un atteggiamento che dimostra una assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni e per la cittadinanza”.

La prefetta di Messina Cosima Di Stani, come da normativa in materia ha sospeso il consigliere comunale Maurizio Croce. Al momento però non si può procedere con alcuna surroga poiché Croce è stato eletto come miglior candidato sindaco perdente ma la lista a lui collegata non ha superato la soglia di sbarramento. Ne consegue che, per la specificità di questa elezione non si può procedere con la surroga ad altri primi dei non eletti almeno fino a chiarimenti sulla norma. Il consiglio quindi resterà a 31 componenti. Nel frattempo però procederà l’iter di decadenza avviato nei confronti di Croce pe ril 94% di assenze  (QUI) dal giorno dell’insediamento (meno di 10 presenze su oltre 165 sedute). Ieri Forza Italia ha sospeso Croce dal partito (QUI) e sia il Pd che il presidente del consiglio comunale Nello Pergolizzi hanno invitato Croce vista la situazione a dimettersi (QUI)

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