Ci sono tematiche che in questa campagna elettorale rischiano di avere meno spazio pur essendo vitali per centinaia di famiglie. Una di queste è l’emergenza abitativa per quanti, ad esempio, non rientrano nelle aree di risanamento ma sono alle prese con morosità incolpevole o disagio abitativo. Gli sfratti forzosi sono conclusioni di percorsi che non hanno ricevuto adeguato sostegno. Un tessuto fragile quello messinese che viene spesso messo da parte nel dibattito pubblico.
“Credo che la sofferenza abitativa sia un tema ineludibile della questione sociale nella nostra città- commenta Gino Sturniolo– Non possiamo affidare alla forza pubblica il destino di famiglie in difficoltà economica e abitativa. Emerge sempre di più il rapporto tra morosità e crisi economica che in questi due anni si è acutizzata a causa della Pandemia”.
Così commenta il candidato sindaco della sinistra sostenuto dalla lista “Messina In Comune” la situazione drammatica descritta dall’Unione Inquilini, secondo la quale una famiglia monoreddito di Bordonaro si trova sotto esecuzione di sfratto.
“Ritengo che se molti locatori vogliano legittimamente riprendere possesso del proprio alloggio, parimenti, gli inquilini in sofferenza abitativa hanno tutto il diritto di non finire per strada per motivazioni che esulano dalle loro volontà“, prosegue Sturniolo presentando anche alcune proposte operative per eludere lo scenario che si è dischiuso dopo la ripresa preoccupante delle esecuzioni degli sfratti.
“Le istituzioni devono mettere al centro delle proprie azioni amministrative il nodo della sofferenza abitativa – spiega – Nel passato ho sostenuto le lotte delle famiglie sotto sfratto anche quando ho ricoperto la carica di consigliere comunale. È necessaria la sottoscrizione di protocolli di graduazione programmata delle esecuzioni degli sfratti tra Prefettura, Comune e parti sociali, affinché per le famiglie colpite dalla crisi con minori, anziani e disabili si trovi un’adeguata soluzione abitativa”.
Secondo l’ex consigliere comunale si devono ripensare i criteri per utilizzare concretamente tutte le risorse previste dalla legge sulla morosità incolpevole 124/13 (la maggior parte delle quali non sono state utilizzate). Stessa cosa sui contributi affitto previsti dalla legge 431/98, che vengono erogati in ritardo e non costituiscono un immediato ristoro per tantissime famiglie indebolite economicamente dalla crisi pandemica, da pigioni onorese e da utenze stratosferiche, che incidono pesantemente sui costi complessivi dell’alloggio. Infine è indispensabile un vero censimento di tutto il patrimonio ERP gestito dal comune e dallo IACP.