La Corte d’Appello di Messina ha confermato l’ergastolo per Cristian Ioppolo accusato dell’omicidio di Alessandra Musarra, la giovane trovata morta nella sua abitazione il 7 marzo 2019. In Appello i giudici hanno confermato le provvisionali concesse in primo grado, disposto il risarcimento nei confronti delle parti civili, tra le quali è stato ammesso, insieme ai familiari, il Cedav centro donne antiviolenza, che invece in primo grado era stato escluso. Cristian Ioppolo, aveva 26 anni quando venne arrestato.
Era fidanzato con Musarra ma si erano lasciati. Inizialmente fu detto che avesse ucciso Alessandra con calci e pugni, ma una recente perizia ha stabilito che la giovane morì strozzata. Il ragazzo disse di non ricordare nulla di quella notte, ma per il Gip che lo interrogò la sua amnesia era soltanto una strategia.
Sempre Ioppolo, poi, interrogato dagli investigatori della Squadra Mobile, aveva indirizzato i sospetti sul precedente compagno di Alessandra, un giovane che però, interrogato, risultò assolutamente estraneo all’accaduto. Polemica durante l’appello le scorse settimane per la richiesta del Procuratore Generale Felice Lima di cancellare la condanna all’ergastolo per Cristian, invocando la condanna a 24 anni di reclusione. Poco dopo la morte di Alessandra, infatti, è entrata in vigore la normativa in base alla quale non è possibile “patteggiare” la pena con gli imputati di femminicidio. Il PG aveva proposto il concordato, poi rifiutato dallo stesso imputato.