Secondo le previsioni del Sias (Servizio informativo agrometereologico siciliano) il prossimo week end sarà caratterizzato da schiarite diffuse in tutto il territorio regionale. Il bel tempo interrompe la tendenza degli ultimi giorni, che ha visto una netta prevalenza di nuvole e precipitazioni.
I venti soffieranno prevalentemente da quadranti settentrionali ed orientali, mentre i mari saranno calmi su tutti i bacini.
Sicuramente si tratta di un tempo gradevole per coloro che hanno intenzione di organizzare una gita all’aria aperta o fuori porta, ma in realtà c’è poco da gioire. Il totale annuale medio di precipitazione calcolato dal Sias per il 2023 è di 588mm. Nel ventennio 2002-2022, invece è stato di 750mm, un dato nettamente superiore. Si tratta di un deficit di circa il 22%.
Tuttavia la distribuzione temporale e territoriale degli eventi ha presentato anomalie di grande rilevanza nel corso dell’anno.
Ad esempio, la tempesta subtropicale Helios di febbraio hanno prodotto sul settore sud-orientale uno degli eventi pluviometrici più intensi della storia meteorologica di quella zona. La stazione meteo di Scicli (RG) nei due soli giorni del 9 e 10 febbraio ha totalizzato, con 228,8 mm totali, il 54% delle precipitazioni totali dell’intero anno.
E ancora, nel mese di maggio, per la precipitazione media regionale, mai era risultato così piovoso in passato dal 1921 ad oggi. La stazione Sias di Aidone (EN), infatti, ha registrato nel mese di maggio il 42% delle piogge dell’intero 2023, in un mese in cui mediamente si registra solo il 3% delle piogge annuali.
Sulla rete del Sias, il massimo accumulo annuale di 1275 mm, stimato in base alle incerte valutazioni degli accumuli nevosi, è stato registrato dalla stazione Cesarò Monte Soro (ME), mentre l’accumulo più scarso è stato registrato dalla stazione Butera (CL) con 301 mm.
In altre parole, è possibile affermare che ha piovuto eccessivamente in periodi in cui usualmente ha piovuto in misura ridotta, mentre non ha piovuto in altre settimane in cui le piogge avrebbero giovato alla vegetazione locale. Non a caso, questi fenomeni incrementano la piaga della siccità siciliana.
Sono ingenti i danni provocati alle coltivazioni cerealicole, viticole e foraggere, aggravati ulteriormente dalle anomalie termiche.