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A Palazzo Steri si è concluso il confronto pubblico dei due candidati alla carica di Rettore dell’Università di Palermo, che vede protagonisti Massimo Midiri, professore ordinario di Diagnostica per immagini, e Francesco Vitale, professore ordinario Igiene generale ed applicata, i quali da mesi discutono di idee per il futuro dell’Ateneo.
Il dibattito ha reso evidente i programmi, entrambi incentrati sulle politiche di internazionalizzazione, sulla capacità di attrazione del nostro Ateneo nei confronti degli studenti stranieri. Inoltre, sia Massimo Midiri, che Francesco Vitale si sono espressi per il rilancio della gestione amministrativa del Policlinico.
Partiamo dal progetto di Massimo Midiri, molto stimato e apprezzato, con esperienza accademica scientifica, didattica, sanitaria e amministrativa, ha chiaro il “buon governo” dell’ateneo. Massimo Midiri ha sostenuto che “ Il mio programma è fondamentalmente incentrato sulla ricerca che deve essere il punto centrale dell’Università di Palermo e la nuova conoscenza determinata dalla ricerca può essere trasferita in un modello a cui ci possiamo richiamare, quello dell’università intraprendente. Un’Università che semina il sapere e crea occasioni di lavoro e innovatori. Palermo è una città mediterranea ma è soprattutto una città europea, quindi ai ragazzi va data la possibilità di entrare in una università europea”, ha detto il professore Midiri.
Poi c’è il ruolo fondamentale dell’alta formazione, intercettando le risorse che possano rendere Palermo un grande Ateneo del Sud, un interlocutore privilegiato che faccia da contraltare agli Atenei del Nord Italia. Infatti, è l’appello di Midiri a non perdere l’occasione unica di sfruttare le risorse del Pnrr. Puntare sull”Università è fondamentale, non solo perché rappresenta una delle istituzioni più importanti della nostra regione, ma soprattutto perché è in questa fase di cambiamento sociale ed economico che si inserisce il Piano nazionale di ripresa e resilienza, offrendo gli strumenti per valorizzare le grandi potenzialità di crescita, che anche l’Università del capoluogo siciliano deve concretizzare in termini di occupazione, di formazione e sviluppo tecnologico. E’ necessario rafforzare il rapporto tra Università e territorio, e di riflesso si instaura un legame tra le istituzioni e il mondo produttivo nel suo complesso.
Francesco Vitale guarda ad una tipologia di Università che sia “partecipativa, concertativa con tutte le forze politiche sociali che faccia crescere il nostro territorio, gli studenti, formandoli nella maniera adeguata. Per fare questo dobbiamo essere bravi ad intercettare i fondi del Pnrr, per dare davvero una scossa futura alle generazioni in un contesto territoriale che, per quanto difficile, offre delle opportunità importanti”.