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Con il Soccorso Alpino

Migranti bloccati su scogliera a Lampedusa: in azione i soccorsi CLICCA PER LE FOTO

domenica 6 Agosto 2023

Sono terminate le operazioni di recupero dei 34 migranti, fra cui 6 donne, che per 36 ore sono rimasti bloccati sulla scogliera di Capo Ponente a Lampedusa dove venerdì scorso, dopo aver urtato gli scogli, è naufragato il barchino sul quale viaggiavano.

Tre le donne portate al Poliambulatorio, ma nessuna è in gravi condizioni. A recuperare il gruppo è stato il soccorso alpino e speleologico siciliano con l’82esimo Csar dell’Aeronautica militare e i vigili del fuoco “VF 145” in servizio al reparto Volo di Catania. Tanto i tecnici del Sass e dell’Aeronautica, quanto i vigili del fuoco, si sono calati col verricello e hanno imbarcato tutti i 34 migranti che sono stati portati all’aeroporto di Lampedusa.

A coordinare le operazioni di salvataggio è stata la Questura di Agrigento, con un funzionario presente sul posto: il vice questore Cesare Castelli. Trentuno dei migranti, dopo un primo triage sanitario, sono stati già accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola. Lì verranno portate anche le tre donne non appena dimesse dal pronto soccorso. Lo sforzo dei soccorritori è stato grande perché sull’isola ha continuato a soffiare un forte vento di maestrale. I profughi hanno detto di essere originari da Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Nigeria e di essere partiti da Sfax giovedì notte.

Allertati dalla Direzione Marittima di Palermo del Capitaneria di Porto, il Soccorso Alpino e Spelelogico Siciliano sta intervenendo con due tecnici, imbarcati su un elicottero dell’82° CSAR dell’Aeronautica Militare, per il recupero di circa 20 migranti, bloccati da oltre 30 ore su una scogliera strapiombante nella zona ad Ovest del Faro di Lampedusa. Partiti dall’aeroporto di Trapani Birgi, il nostro personale sta raggiungendo in questi minuti l’isola”. Avverte in un comunicato ufficiale il SASS (Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano).

“Grazie al soccorso alpino e speleologico, grazie ai vigili del fuoco, agli straordinari elicotteristi, alla Capitaneria e agli uomini della polizia che stanno operando per soccorrere gli oltre 30 migranti, donne e uomini, naufragati oltre 24 ore fa sulla scoscesa scogliera di Ponente di Lampedusa. Orgogliosi del lavoro che stiamo facendo con il costante coordinamento della Prefettura”. Lo ha scritto la Questura di Agrigento.

Filippo Mannino

“La mobilitazione è stata enorme, ancora una volta gli uomini dello Stato hanno salvato delle vite umane e Lampedusa, così come ha sempre fatto, continua ad accogliere. Ringrazio con il cuore in mano il soccorso alpino e speleologico siciliano, l’Aeronautica militare, i vigili del fuoco e la Questura di Agrigento. E’ soltanto grazie al loro straordinario lavoro che non siamo qui, anche oggi, a contare vittime”. Lo ha detto il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, dopo la conclusione delle operazioni di salvataggio dei 34 migranti che, da venerdì sera, erano bloccati sulla scogliera di Capo Ponente.

“I vigili del fuoco, con il loro capo Carlo Dell’Oppio, e il capo dipartimento, Laura Lega, hanno dimostrato, per l’ennesima volta, di essere sempre vicini alle esigenze delle nostre isole, salvando le persone. Il coordinamento della Questura, con a capo Emanuele Ricifari, è stato determinante dopo tante ore d’attesa, quando la situazione cominciava a farsi preoccupante” aggiunge.

“Da un anno sono in preda alla disperazione, stretto tra le esigenze di umanità verso i migranti e le sempre più pressanti domande di diritti ed opportunità dei miei cittadini, che seppur non si sono mai tirati indietro a ripetuti e continui gesti d’accoglienza, subiscono tutte conseguenze dell’essere un paradiso turistico terrestre ‘contaminato’ da questa perenne ‘emergenza’ immigrazione. Lampedusa oggi dice platealmente grazie a tutti gli uomini dello Stato, ma chiedo a tutta la politica, e in particolare al presidente Giorgia Meloni, un forte gesto di vicinanza alla mia isola che da 30 anni vive il dramma e il ruolo involontario di ‘Porta d’Europa’. Presidente del Consiglio – Mannino ha concluso, lanciando un appello, – venga qui a vedere, con i suoi occhi, cosa succede e venga a ringraziare la mia popolazione e gli uomini dello Stato che lavorano incessantemente”.

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