Sono sbarcati 262 i migranti dopo che i 6 barchini sui quali viaggiavano sono stati agganciati durante la notte dalle motovedette della guardia di finanza e della capitaneria, a Lampedusa.
Sul primo, c’erano 32 siriani, tunisini, egiziani e bengalesi, partiti a loro dire da Zwara in Libia. Sul secondo, erano invece in 114, fra cui 19 donne e 29 minori, originari del Marocco e della Tunisia, salpati da Kerkenna.
Quattordici, fra cui 2 donne e un minore, i tunisini che erano sulla terza imbarcazione e 25, fra cui una donna, quelli che, partiti da Gabes, erano sull’ultimo natante agganciato. Ieri, sulla maggiore delle isole Pelagie, ci sono stati 7 sbarchi con un totale di 475 persone.
Dopo un’intera notte, trascorsa in navigazione sui posti a sedere della motonave, uomini e donne, molti dei quali giovanissimi, si sono incolonnati e hanno raggiunto l’attigua tensostruttura di Porto Empedocle, controllati dalla polizia. Al cancello, ad attenderli, c’erano i volontari della Croce rossa che hanno distribuito loro sacchettini ricolmi di viveri e bottiglie d’acqua. I 190 sono stati fatti sedere nel piazzale dell’area di transito dove verranno controllati e identificati.
Sono 1.544 i migranti che, al momento, si trovano all’hotspot di Lampedusa. In mattinata la polizia scorterà in piccoli gruppi 450 persone fino al porto commerciale di Lampedusa dove verranno imbarcate sul traghetto di linea Galaxy per Porto Empedocle. A disporre lo spostamento è stata la Prefettura di Agrigento.
L’HOTSPOT DI PORTO EMPEDOCLE

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha telefonato, di buon mattino, al sindaco di Porto Empedocle Calogero Martello per manifestargli la vicinanza del governo e soprattutto la consapevolezza che Porto Empedocle, come Lampedusa, è interessata in maniera pesante dal fenomeno migratorio e ne subisce i contraccolpi. La telefonata del capo del Viminale è stata fatta dopo che ieri il sindaco era sbottato parlando di fenomeno ingestibile e di paure dei suoi concittadini. Piantedosi, stamani, ha rassicurato il sindaco in merito alla conclusione dei lavori per la creazione, nell’area finale del porto, dell’hotspot. Un centro che sarà raggiungibile, lungo vie interne, dai migranti trasferiti da Lampedusa, che non verranno visti dalla popolazione.

A tal proposito si è espresso anche il prefetto di Agrigento, Filippo Romano:“I lavori per la creazione dell’hotspot di Porto Empedocle stanno proseguendo alla massima velocità possibile. Contiamo in una sostanziale anticipazione rispetto al termine di fine lavori che è fissato per novembre” ha rassicurato il prefetto.
“L’hotspot sarà collegato a quello di Lampedusa dalla stessa gestione, la Croce Rossa – ha spiegato Romano -. I due hotspot devono essere visti come una sorta di ponte: quello di Lampedusa accoglie in prima battuta e quello di Porto Empedocle instrada, il più velocemente possibile, verso i pullman. Sarà strutturato come una sorta di stazione dei bus, con una corsia protetta di entrata e uscita e con lettini in numero sufficiente per ospitare diverse centinaia di persone per una o, al massimo, due notti”.
L’ASSEMBLEA A LAMPEDUSA
Un’altra assemblea cittadina è stata convocata per domani pomeriggio, in piazza Della Libertà, nei pressi del municipio di Lampedusa. Verrà ribadito “il no alla realizzazione della tendopoli a Capo Ponente e il no a qualsiasi struttura legata alla gestione dei migranti o ad attività militari – ha detto Giacomo Sferlazzo, portavoce del movimento Mediterraneo Pelagie – Continuiamo a chiedere che i migranti siano portati direttamente sulla terraferma. Non accetteremo né compensazioni, né baratti”.
LEGA NORD CHIEDE SCUSA AI LAMPEDUSANI

“Le parole di Pontida e la mancata presa di distanze da parte della Lega nord sono un affronto al Paese e alla cittadinanza di Lampedusa che ormai da anni vive la tragedia dei migranti con grande sacrificio e senso di umanità. Stesso sacrificio che vivono Porto Empedocle e tutta la Sicilia e che subiscono pesanti disservizi, come quello del trasporto pubblico locale con le tratte soppresse dall’AST, compagnia che fa fronte alla ricollocazione dei migranti. Intanto sono vicino al popolo di Lampedusa, condividendo la preoccupazione per la possibilità che sull’isola venga edificata una tensostruttura per ospitare altre persone. L’emergenza umanitaria è globale e serve una risposta globale”. A dichiararlo è l’europarlamentare del gruppo Greens/EFA Ignazio Corrao a proposito delle gravi offese ai lampedusani da parte di alcuni manifestanti leghisti a Pontida.
“Già da componente della Commissione per i diritti umani nella passata legislatura in parlamento europeo – spiega Corrao – ho gestito dossier in cui emergono le chiare origini dei flussi migratori e la necessità di una risposta più decisa da parte di tutti i paesi europei in tema di accoglienza. Dell’emergenza umanitaria in atto non può farsi carico la sola isola di Lampedusa e i suoi abitanti che ogni giorno dimostrano un grande cuore, di cui il governo Meloni non deve approfittare” – conclude Corrao.
Su richiesta del ministero dell’Interno, l’assessore alle Infrastrutture e trasporti Alessandro Aricò ha autorizzato il trasferimento straordinario di trecento migranti mediante una corsa straordinaria del traghetto “Lampedusa”. La nave partirà nel pomeriggio dall’isola di Pantelleria per approdare nel porto di Termini Imerese. “Continua – ha affermato l’esponente del governo Schifani – l’impegno della Regione nell’affrontare l’emergenza, cercando di rendere più operativi i mezzi a disposizione. Nello stesso tempo, prestiamo attenzione alle esigenze dei cittadini, evitando di gravare sui servizi all’utenza”.
CONTE A LAMPEDUSA

Aggiornamenti ore 17:35. Il leader del M5s, Giuseppe Conte, sarà domani in visita a Lampedusa. Alle 12:30 Conte sarà al Poliambulatorio dell’isola (via Grecale), per un incontro con responsabili della struttura e il personale.
Previsto punto stampa all’arrivo. Nel pomeriggio incontrerà commercianti, imprenditori e i cittadini.
Aggiornamento ore 18:07. Partito da Porto Empedocle, è attraccato al porto di Reggio Calabria il traghetto “Paolo Veronesi” della Siremar con a bordo 630 migranti di nazionalità tunisina e subsahariana. Tra loro ci sono diversi minori molti dei quali non accompagnati. Le condizioni dei migranti dovrebbero essere abbastanza buone anche se sembrerebbe che ci siano parecchi casi di scabbia. Le operazioni di accoglienza sono coordinate dalla prefettura di Reggio Calabria. Lo sbarco è iniziato sul molo di levante dove 331 migranti dovranno essere identificati e fotosegnalati dalla Polizia.
Gli altri 299, invece, sono stati già fotosegnalati a Porto Empedocle e verranno subito trasferiti nei luoghi di destinazione: 225 migranti andranno a Gallico, nella periferia nord della città dove la Prefettura ha allestito un centro di prima accoglienza e dove ci sono ancora 181 migranti dello sbarco avvenuto nei giorni scorsi. Gli altri migranti, a bordo di pullman, verranno trasferiti in base al riparto stabilito dal ministero dell’Interno. In particolare 100 andranno a Vibo Valentia, 80 a Crotone, 109 ad Ardore, 36 a Stilo e 80 a Roccella Jonica. Dei 225 migranti che stasera saranno collocati a Gallico, nelle prossime ore una settantina raggiungeranno altri centri di accoglienza calabresi.
Aggiornamento ore 18:09. Altri 81 migranti sono giunti a Lampedusa. A soccorrere due barchini, partiti da Zuwara e da Sfax, sono state le motovedette della guardia di finanza. A bordo c’erano rispettivamente 50, fra cui un minore, bengalesi, egiziani, pakistani e siriani e 31, fra cui 3 donne e 3 minori, tunisini. Anche loro, dopo un primo triage sanitario fatto nella tenda che c’è all’ingresso di molo Favarolo, sono stati fatti salire sui pullman della Croce rossa e portati all’hotspot di contrada Imbriacola. Sono 10, da mezzanotte, con un totale di 402 persone, gli approdi sulla maggiore delle isole Pelagie.