La Guardia costiera ha recuperato, e già portato a molo Favarolo di Lampedusa, sei cadaveri in stato di decomposizione. Dovrebbero essere dei profughi vittime del naufragio dello scorso mercoledì in acque libiche.
Ventuno, fra cui tre bambini, furono i dispersi, mentre soltanto 7 siriani riuscirono a salvarsi.
Del recupero dei corpi, che verranno portati nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, è stata già avvisata la procura di Agrigento.
Il sindaco: “Ennesimo dramma”
“Siamo davanti all’ennesimo dramma. Abbiamo sperato, nelle ore successive al salvataggio dei 7 siriani, che le motovedette della guardia costiera riuscissero a ritrovare in vita i dispersi. Ma il trascorrere del tempo ha fatto perdere ogni speranza”. Lo dice il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino, che è stato appena avvisato del rinvenimento e sbarco a molo Favarolo di sei cadaveri.
Il naufragio, in acque libiche, a 10 miglia a sud-ovest da Lampedusa, secondo quanto raccontato dai sopravvissuti, è avvenuto lunedì, dopo un giorno di navigazione. “Siamo partiti domenica pomeriggio da Sabrata, in Libia – hanno spiegato i naufraghi -. A bordo eravamo tutti sudanesi e siriani. La barca si è capovolta dopo un giorno di navigazione. Eravamo 28, con 3 bambini. Tutti sono caduti in mare perché il tempo era brutto e il mare agitato. Abbiamo cercato di salvare i nostri compagni ma non c’è stato nulla da fare…”.
Le ricerche dei 21 dispersi, fatte con le unità navali e un aereo Atr42 della guardia costiera, sono subito partite.