La mostra “Corde tese e passi“, opere recenti di Franco Accursio Gulino, verrà inaugurata sabato 7 dicembre, alle ore 18, presso la Foresteria di Palazzo Belmonte Riso (Via Vittorio Emanuele, 365).
La personale, a cura di Valentina Di Miceli ed Enzo Fiammetta, racconta il periodo più recente dell’attività dell’artista.
Il Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo riconferma il proprio impegno a “lavorare” in rete con le istituzioni del territorio che si occupano del contemporaneo, presentando questa mostra che ha come obiettivo la conoscenza, valorizzazione e diffusione del patrimonio culturale siciliano.
La mostra, inoltre, rafforza l’intesa tra il Museo e la Fondazione Orestiadi, che, attraverso l’arte e la creatività degli artisti contemporanei, recupera i segni di una tradizione radicata nel territorio, espressione e vitalità nuove.
Attraverso una selezione di opere del 2018 e 2019, l’esposizione esplora alcuni dei temi costanti della ricerca dell’artista, mettendone in luce la riflessione sul tema dello spostamento, dell’attraversare luoghi e stati del transito.
La Ferdinandea, l’isola vulcanica emersa nel 1831 nel mare tra Sciacca e Pantelleria e scomparsa subito dopo; i ponti, le barche alate, i cartelloni pubblicitari, le tavole di legno levigate dal mare, i cartoni, la materia caotica e accumulata sono la brama di movimento, la tensione verso approdi sempre diversi e mai scontati.
Scrive Valentina Di Miceli nel testo di presentazione: “Gulino è sempre in cammino, come i profughi di cui racconta i passi, in una transumanza umana ininterrotta che porta alle radici dell’essere umano, transitando attraverso tempi e luoghi, attraverso materiali e tecniche, reinventandosi quotidianamente. Gulino è un clandestino dell’arte, controcorrente, nessuna moda lo tiene legato ad una cifra stilistica; la sua identità sta nel percorso, nei suoi passi risoluti verso approdi sempre diversi, in definitiva verso la libertà.
Gulino è un ponte, tra i contenuti e la materia, tra l’arte e la vita, tra il pensiero e l’immagine. E poi dipinge anche ponti. Ponti solidi o pericolanti, cavi tesi tra la bestia e il superuomo, sopra abissi oscuri, profondi, sempre in bilico verso qualcosa di incerto.
Il curriculum dell’artista
Franco Accursio Gulino, pittore, scultore, poeta, video-artista, è nato a Sciacca nel 1949. Sin dall’inizio della sua attività riceve importanti riconoscimenti e premi ed è impegnato in numerose mostre.
Tante le esposizioni negli anni tra cui: la personale Design and the Embalmer è presentata a New York presso l’Istituto Italiano di Cultura (1997) e l’anno successivo presso The Art Gallery at Brooklyn College e presso la Allen Priebe Gallery nel Wisconsin.
Del 2003 è la mostra In medio stat virtus, a cura della Fondazione Orestiadi di Gibellina, la cui presentazione è di Gianluca Ranzi.
Nel 2011 viene inaugurata a Nairobi, in Kenia, la mostra Camminanti, parola che raccoglie in sé la storia dei migranti, dei clandestini, degli uomini in viaggio e in trasformazione a cui Gulino dedica la sua pittura da oltre un ventennio.
Sin dagli inizi degli anni ’90 Gulino è impegnato nella realizzazione di un poderoso ciclo di opere dedicate alla figura di Pier Paolo Pasolini. Nel 2012 espone a Roma nella mostra collettiva PPP. Una polemica inversa. Omaggio a Pier Paolo Pasolini, a cura di Flavio Alivernini.
Nel 2015 espone nella mostra collettiva Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice a cura di Vittorio Sgarbi.
Nello stesso anno espone nella mostra Eolie 1950/2015. Mare Motus. L’isola nell’arte contemporanea dalla Sicilia al Cile, a cura di Lea Mattarella e Lorenzo Zichichi.
Nel 2019, infine, viene invitato ad esporre alla I° Biennale di St. Moritz, in Svizzera, e nello stesso anno le opere del ciclo Black Friday sono esposte in una mostra personale presso l’Hôtel de Paris di Monte-Carlo.
Sull’artista sono stati realizzati documentari e Video d’Arte, tra cui Quanti soggetti tu sei? e Ritratto d’artista. Franco Accursio Gulino della regista austriaca Johanna Tschautscher.
Dalla continua produzione letteraria e pittorica di Gulino nascono anche cortometraggi scritti e diretti dallo stesso artista. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali.
Fino al 12 gennaio 2020 (martedì, mercoledì, domenica 10 – 19:30; giovedì, venerdì, sabato 10v– 23:30; lunedì chiuso, eccetto i festivi. Ingresso € 6).