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“Abbiamo già messo in conto la necessità di aprire il confronto con le opposizioni, poi sorgono mille problemi e non si capisce perché“. Nello Musumeci risponde così alle domande dei giornalisti che gli chiedono se il governo, senza maggioranza all’Ars, vorrà lasciare qualche spiraglio alla trattativa in Aula per portare a casa la manovra di bilancio prima dell’esercizio provvisorio.
Il governatore, durante lo scambio di auguri con i giornalisti della stampa parlamentare, è entrato nello specifico dell’argomento: “L’approvazione del bilancio penso che debba essere un obiettivo da perseguire da parte di tutti. Il collegato può essere lo strumento sul quale confrontarci con le iniziative che ogni gruppo parlamentare vorrà promuovere. Ma intanto votiamo, poi ogni gruppo parlamentare proporrà una sua priorità. Se rientrerà nel piano del governo diventerà priorità dell’esecutivo. Lo abbiamo detto al M5s e al Pd, a tutti e due i Pd, e a Sicilia Futura. Da parte nostra c’è la buona volontà per confrontarci“. Poi una battuta sui dem: “C’è una parte del Pd che ha dimostrato senso di responsabilità. Spero che tutto il Partito democratico si renda conto che serva l’impegno di tutti“. Poche parole, invece, sui rapporti col governo nazionale, col quale Musumeci preferisce ‘non litigare‘ in questo momento, dopo il raggiungimento dell’accordo Stato-Regione. Il governatore ha espresso apprezzamento per il ministro Barbara Lezzi, pur sottolineando che “il Mezzogiorno non è al centro di questa manovra“.
L’appuntamento di auguri arriva a pochi giorni dal primo consuntivo del governo Musumeci a 365 giorni dall’insediamento: “Stiamo già lavorando al primo semestre del secondo anno“, mentre, per quello in corso “avevamo due impegni fondamentali, il piano regionale rifiuti e il raggiungimento del target Ue per la certificazione fondi comunitari. Il Piano rifiuti è stato già adottato dalla giunta, adesso seguirà le procedure autorizzative previste dalla legge“, dice. Sul raggiungimento del target per la certificazione della spesa dei fondi europei. “Forse non ci arriviamo – ammette Musumeci – Ogni assessore sta lavorando per produrre la certificazione necessaria. L’Europa pone il tetto a 674 milioni, vi posso dire che abbiamo superato i 570 milioni. A Questo punto non so se riusciamo a raggiungere il target, ma lasciatemi dire che se fossero anche solo 570 milioni, rispetto ai 6 milioni del triennio 2014-2017 che abbiamo trovato, avere potuto impegnare ed erogare tante risorse è già motivo di orgoglio“.
Sul terremoto nel Catanese, Musumeci ha parlato della necessità della prevenzione del rischio sismico: “In Sicilia non siamo pronti, non siamo preparati. Non considero il terremoto un evento straordinario, dire che sia un evento straordinario sarebbe una grande bugia. Noi siamo destinati da secoli a convivere con il rischio sismico. E sul piano della prevenzione – afferma – siamo all’anno zero, perché si è costruito sulle faglie. E le ripercussioni gravi hanno colpito l’area costruita su una faglia“.
Dopo avere riaffermato la soddisfazione per l’accordo Stato-Regione, Musumeci rilancia con altri dossier aperti a Roma, “la riforma della finanza locale, la sorte delle Province, la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi e la continuità territoriale, che ci consentirebbe di garantire ai residenti in Sicilia di potere viaggiare con tariffe assolutamente accessibili. Altro che governo del nulla, queste sono novità significative“. Infine, una battuta sull’improduttività di leggi durante questa legislatura: “Se c’è una cosa di cui non ha bisogno il popolo siciliano è di nuove leggi – ha affermato il governatore –, ne abbiamo migliaia inapplicate. Un governo non si misura dalle leggi che porta in aula ma dalle riforme che riesce a fare“.