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“Noi dobbiamo essere la speranza per il popolo siciliano e meridionale che non sa più per chi votare in questa palude disarmante, in questa politica senza politica, svuotata di ideali, di regole, in questa democrazia senza governo e in questo governo senza sapore. Dobbiamo essere l’elemento di novità, ecco perchè al Sud vogliamo esserci per intercettare milioni di meridionali che hanno bisogno di sentirsi rappresentati. Il problema non è se essere amici della Lega o di altri partiti, decideremo tra qualche mese se costituire una federazione o un’alleanza”.
E’ un Nello Musumeci a tutto campo, che si candida a leader di un centrodestra del Sud, quello che sabato 15 giugno ha arringato il popolo di “Diventerà bellissima” riunitosi in piazza Verdi, a Palermo, per la convention del movimento. Non soltanto il capo di un partito, ma Musumeci parla da demiurgo di un futuro centrodestra a trazione meridionale che ancora non c’è, affermando di voler costruire un’area vasta che possa dare una casa a chi non ha più punti di riferimento e non va più a votare.
E per questo obiettivo indica la strada da seguire: “Se Miccichè e Salvini possono stare insieme? Il centrodestra deve essere unito al di là delle simpatie o delle antipatie. La diversità di vedute è normale, altrimenti avremmo un grande partito unico nel Sud. Questo non c’è ed è un bene che non ci sia. Serve un centrodestra più forte, unito, meno litigioso, capace di aprirsi al cuore della gente con il linguaggio della serenità e del rispetto dell’avversario”.
Il leader di Diventerà Bellissima parla della Lega e degli ostacoli che il partito di Salvini troverebbe al Sud, dove – a suo dire – non avrebbe sfondato, nonostante nella sola Sicilia il Carroccio alle recenti europee del 26 maggio abbia ottenuto una percentuale superiore al 20 per cento: “Guardiamo alle forze politiche del centrodestra: la Lega è grande maggioranza e dobbiamo chiederci perchè al Sud non riesce ad avere le stesse percentuali del Nord e perchè milioni di meridionali non vanno a votare. Dobbiamo rappresentare questa fascia di persone”.
Attacca poi il Movimento 5 Stelle: “Quando andiamo a Roma con chi dobbiamo parlare? Con il ministro Toninelli, che è una calamità nazionale? Viene in Sicilia in campagna elettorale, fa il giro dei cantieri e poi inizia a dare lezioni e ci viene a dire che le strade siciliane sono del terzo mondo, quando in Sicilia le strade sono di competenza comunale, provinciale e nazionale. Con una battaglia impossibile abbiamo impedito che la Sicilia cadesse nelle mani dei grillini, di una forza politica rancorosa che si nutre della disperazione della gente come un vampiro si nutre del sangue. Erano convinti che la Sicilia fosse già nel loro bottino, non è stato così.. Abbiamo sottratto la Sicilia alla peggiore demagogia, all’effimero, a una pattuglia di impostori. I grillini dove non governano fanno ruolo censori, si permette di fare lista buoni e cattivi, chi è onesto e chi no, chi deve dare esempi e chi no. Fanno i censori e poi assumono al gruppo parlamentare ex loro deputati indagati”.
Critiche anche al Pd e alla sinistra, che avrebbe fatto solamente disastri: “Non poteva essere possibile lasciare questa regione alla sinistra che ne ha determinato la fine – ha aggiunto – Abbiamo trovato una montagna di macerie in ogni settore. E’ impossibile passare metà del nostro tempo ancora oggi ad affrontare e risolvere i problemi di ieri. Qualunque pentola si scoperchia si trovano serpenti. Onorevole Faraone, si accorge solo ora che i siti archeologici sono infestati dalle erbacce? Avremmo risolto mille problemi se se ne fosse accorto prima, visto che il Pd per 9 anni ha ‘sgovernato’ la Sicilia”.
Riguardo al reddito di cittadinanza, infine, afferma che non è la soluzione: “Abbiamo bisogno di dire ai siciliani ‘basta con l’assistenzialismo’, non e’ questa la strategia onorevole Di Maio. Dimostriamo di non essere quel popolo di parassiti che raccontano al Nord”.