I finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, hanno sequestrato oltre 20 tonnellate di hashish (20.140 kg) probabilmente destinate al mercato europeo, che erano a bordo di una nave oceanica battente bandiera panamense, chiamata “Remus”, e hanno arrestato 11 persone dell’equipaggio, tutti cittadini montenegrini.
L’indagine è nata da un’ attività di intelligence e di analisi delle rotte seguite dall’imbarcazione che, dopo essere partita dal porto di Las Palmas a Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia), via Alexandria (Egitto). L’attività di ombreggiamento dell’imbarcazione, svolta con l’impiego di aeromobili e pattugliatori d’altura della Guardia di Finanza, ha permesso di verificarne il comportamento sospetto, posto che – durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nord africane – ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore AIS (Automatic Identification System), per occultare la propria posizione ed i propri movimenti.
Le evidenti anomalie emerse durante il costante monitoraggio della navigazione hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento nel traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte protagonisti i paesi del nord Africa. Ulteriori approfondimenti info-investigativi svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale, hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell’equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti. Sulla base degli elementi di riscontro raccolti, è stata richiesta – attraverso la Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno – l’autorizzazione all’abbordaggio, in acque internazionali, alle autorità panamensi (in virtù dell’articolo 17 della Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di stupefacenti e di sostanze psicotrope).
Il comandante della nave e l’equipaggio non sono stati in grado di fornire risposte chiare, alle domande degli investigatori, sulle attività in mare e alla destinazione. Per questo motivo, i militari hanno deciso di scortare il natante presso il porto di Palermo. A bordo c’erano anche diciotto serbatoi di gasolio, per un totale di circa 400.000 litri che non potevano essere ispezionati adeguatamente in mare.
Lo svolgimento delle operazioni in un contesto particolarmente critico è stato reso possibile grazie all’intervento dei vigili del fuoco del Comando Provinciale di Palermo che hanno effettuato una bonifica di oltre 14 ore.
Sommersi dal carburante contenuto in due serbatoi di prua, con 20.000 litri di gasolio, sono stati trovati oltre 650 sacchi di iuta con dentro oltre 20 tonnellate di hashish di 13 diverse qualità per un valore di mercato oscillante tra i 150 e i 200 milioni di euro.
L’operazione si è svolta con il supporto operativo del Gruppo aeronavale di Messina e la collaborazione del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata, sotto il coordinamento e la direzione della Procura della Repubblica – Dda di Palermo.