I rapporti tra l’Italia e l’Egitto, sia a livello politico che culturale, sono stati da sempre forti e fecondi, molto prima della moda scoppiata in Europa a seguito della spedizione di Napoleone Bonaparte, ed hanno interessato anche l’ambito culturale e letterario dal momento che molti autori italiani hanno visitato l’Egitto, lo hanno narrato, vi hanno vissuto, vi si sono rifugiati e vi hanno persino avuto i natali.
Sabato 29 febbraio, il saggio “Nella terra di Iside. L’Egitto nell’immaginario letterario italiano” di Dora Marchese aprirà la serie di incontri programmati nella sezione Sguardi a Oriente di Naxoslegge, coordinati da Tamako Chemi, nell’ambito delle iniziative culturali promosse dal Museo regionale della Città dello Stretto di Messina in collaborazione con Naxoslegge, il festival delle narrazioni diretto da Fulvia Toscano.
Il saggio, che verrà presentato dall’autrice con Lorenzo Braccesi, storico, accademico e saggista, e da Giacomo Cavillier, docente dell’Università del Cairo e direttore della missione italiana a Luxor, insieme alla molteplicità dei legami storici, economici, culturali e sociali tra le due terre, vuole raccontare l’immagine dell’Egitto nella letteratura italiana tra XVIII e XX sec., nel periodo che va dalla spedizione napoleonica, passando dalla realizzazione del Canale di Suez e dall’Aida di Giuseppe Verdi, dalle Battaglie di Dogali e Adua, per giungere alle politiche giolittiane e fasciste e alla Radio Cairo con cui Fausta Cialente informava gli italiani durante la seconda guerra mondiale.
Tra Otto e Novecento Il Cairo e Alessandria sono un grande palcoscenico per gli italiani, viaggiatori, esuli, emigrati, avventurieri, scienziati, portatori di ideali risorgimentali, anarchici convenuti intorno alla ‘Baracca rossa” di Enrico Pea. Straordinarie esperienze riportate in poesie, romanzi, testi teatrali da Gabriele D’annunzio, Filippo Tommaso Marinetti, Giuseppe Ungaretti, Leda Rafanelli. L’ Egitto antico e moderno di Giuseppe Regaldi e Le figlie dei faraoni di Salgari conquistano l’Italia, le Memorie sull’Egitto di Amali Nizzoli, che per prima descrive gli harem, si affiancano a quelle di visitatrici ed esploratrici. In Sicilia Emanuele Ciaceri scopre che il culto di Sant’Agata patrona di Catania – ricordato da Giovanni Verga – è modellato su quello di Iside, e un viaggiatore etneo, Natale Condorelli, immagina l’Egitto naturale sponda culturale ed economica dell’isola, crocevia del Mediterraneo.
Nella terra di Iside di Dora Marchese, dunque, narra un’esotica avventura umana e letteraria, permettendo di scoprire e riscoprire autori e testi poco noti o dimenticati e di riflettere sul profondo legame tra l’Italia e l’Egitto.