Sono stati 16.307 i terremoti registrati in Italia nel 2023 dalla Rete Sismica Nazionale (RSN), quasi uno ogni 30 minuti: sono i dati rilasciati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, che confermano che i dati del 2023 sono analoghi a quelli identico all’anno precedente.
Delle oltre 16mila scosse dello scorso anno, la più forte è stata registrata al largo della Calabria, di magnitudo Mw 5.2 alle ore 4:41 del primo maggio, mentre la regione con più scosse di magnitudo superiore a 2.0 è stata la Sicilia.
La regione più attiva, considerando solo terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0, è stata la Sicilia con 181 eventi, l’ultimo appena 2 giorni davanti le coste tra la Sicilia e la Calabria mentre la Sardegna si conferma come la regione meno sismica. Naturalmente per la Sicilia pesa la presenza dell’Etna dove l’attività vulcanica è accompagnata da frequenti terremoti e la rete di monitoraggio è molto fitta e sensibile.
In particolare la sismicità nel Mar Tirreno meridionale è molto frequente e spesso caratterizzata da terremoti anche molto profondi a causa del processo geologico noto come “subduzione“. Anche nel 2023 sono stati numerosi i terremoti registrati in quest’area, tra questi il terremoto di magnitudo maggiore del 2023 (Mw 5.2), avvenuto al largo della Costa Calabra, di fronte alla provincia di Cosenza il 1°maggio ad una profondità di 268 km. Da ricordare inoltre altri due eventi di magnitudo ML 4.3 e ML 4.6 avvenuti a febbraio e novembre in Mar Tirreno, con ipocentri ad oltre 400 km di profondità.
Per il presidente dell’Ingv, Carlo Doglioni, “è fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l’importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico”.
Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è quasi identico a quello del 2022 (la differenza è di solo cinque eventi in più nel 2023) e si mantiene ormai stabile intorno ai 16 mila terremoti annui dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016-2017-2018, caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016. Il contributo di questa sequenza in termini di numero di eventi è stato comunque importante anche nel 2023, rappresentando ancora un valore molto elevato, rispetto al totale della sismicità in Italia: circa il 30% in termini di numero di eventi localizzati.
Dei 16.307 terremoti registrati nel 2023, solo 2.018 sono stati di magnitudo pari o superiore a 2.0, 233 hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9, e 26 una magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9. Due sono stati gli eventi con magnitudo superiore o uguale a 5.0: il terremoto più forte registrato in Italia nel 2023 è stato un sisma profondo avvenuto nel Mar Tirreno meridionale, al largo della costa calabra, di fronte alla provincia di Cosenza. L’evento è avvenuto il 1° maggio alle 4:41, ha avuto magnitudo Mw 5.2, ma a causa dell’elevata profondità (268 km) è stato debolmente avvertito solo in alcune località della Calabria e della Puglia.
L’altro evento registrato dalla Rete Sismica Nazionale nel 2023 di magnitudo pari o superiore a 5 è avvenuto sulla costa settentrionale della Croazia il 16 febbraio alle 10:47 con magnitudo ML 5.1 e in Italia è stato risentito nelle regioni del nord-est, dalle Marche all’Emilia-Romagna, in Veneto, Friuli Venezia Giulia e nelle province di Trento e Bolzano.
Sono stati invece numerosi i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9 avvenuti sul territorio italiano e in aree limitrofe nel 2023: 26 eventi di cui ben 19 sono avvenuti in Italia e nei mari circostanti, gli altri 7 sono stati localizzati in Bosnia, Montenegro, Albania, Croazia e al confine Francia-Svizzera.
Fonte Dati: IngvTerremoti – Speciale 2023, un anno di terremoti