“Secondo me potrei non essere più solo, nel gruppo Senato M5S, ad aver capito che il Conte 2 è una operazione contro i cittadini…”
Parole sibilline, quelle scritte qualche ora fa dal senatore del M5s Gianluigi Paragone sulla sua bacheca Facebook, che lascerebbero intendere come martedì a Palazzo Madama possa verificarsi qualche sorpresa nel voto di fiducia al Conte bis, targato Pd + Movimento 5 Stelle. Parole, che seguono di qualche ora un altro post, scritto sempre da Paragone, con l’ormai nota fotografia che ritrae Giuseppe Conte ossequioso nei confronti della Merkel: “Sono sicuro che dalla difesa degli italiani passeranno alla difesa del Sistema. La Ue continua a fare solo gli interessi della Germania. E questo governo ha già deciso di accontentarsi delle briciole“.
Pare che il “malumore” e il “malessere” di diversi senatori pentastellati sia crescente e questo sarebbe all’origine del post di Paragone che martedì non voterà la fiducia al governo giallo-rosa. Chi siano gli altri scontenti, però, non si sa. I nomi sono top secret. Sabato i delusi si sono dati appuntamento a Bologna in un luogo segreto su invito del portavoce regionale del Lazio Davide Barillari. Alla riunione a quanto pare c’erano diversi portavoce “anche nazionali” del Movimento, a cui non va proprio giù quella che per molti di loro è stata letta come una resa incondizionata al Partito Democratico.
Al termine dell’incontro bolognese, i pentastellati delusi hanno diramato una nota: “Vogliamo far ripartire il sogno. Il movimento 5 stelle non può ridursi ad ago della bilancia fra destra e sinistra, ma deve rimarcare la sua identità. Oggi abbiamo posto le basi di un confronto costruttivo tra portavoce del M5S di diversi parti di Italia e di diversi livelli”.
Come si concretizzerà la loro protesta e che effetti avrà questa sul voto di fiducia al governo Conte non si sa. Come non si sa chi siano i senatori pronti a seguire Paragone nella fronda interna. Ma quel che è certo è che, raggiunto da Affaritaliani, il giornalista e senatore grillino ha dichiarato “Da qui a martedì la strada è lunga”, lasciando intendere che nelle prossime ore altri possano uscire allo scoperto contro il governo Conte.
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