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Il comunicato

Nicosia (EN), aggressione a un medico. Mancuso (OMCeO Enna): “Solidarietà e vicinanza alla collega. Ci costituiremo parte civile nel processo”

domenica 21 Luglio 2024

Ancora un’ aggressione in provincia di Enna ai danni di un medico. L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri si costituirà parte civile nell’instaurando processo penale. 

Questa volta si tratta di un medico fiscale R.C in servizio presso l’Inps. Si era recata a Nicosia, in mattinata, ad effettuare un accertamento sulle condizioni di salute di S.C  un dipendente pubblico, in malattia. Ma la visita si è trasformata in un vero incubo. 

Renato Mancuso, presidente dell’Ordine dei Medici di Enna venuto a conoscenza del grave episodio ha dichiarato: “A tutela della dignità professionale e umana di tutti i medici abbiamo già incaricato il nostro legale alla costituzione di parte civile dell’Ordine dei Medici di Enna. Insieme ai componenti del consiglio direttivo, esprimiamo massima solidarietà e vicinanza alla collega.”

La ricostruzione dell’episodio

Come ha riferito la dottoressa R. C , presso la stazione dei carabinieri, martedì 16 luglio giunta nei pressi dell’abitazione dell’interessato, lo stesso manifestava atteggiamenti ostili nei confronti del medico fiscale che veniva prima aggredita verbalmente, poi spinta contro un muro e successivamente le veniva impedito  di uscire dall’abitazione. La situazione prendeva una piega fortemente tensiva e udite le urla, sul posto arrivava il marito della dottoressa, che la stava attendendo in automobile. 

L’uomo, che è denunciato per lesioni personali e violenza privata a pubblico ufficiale, in città è noto per la sua irascibilità, come riferito da alcuni conoscenti.

La dottoressa, natia di Centuripe, recatasi in ospedale, è stata dimessa con diagnosi di trauma distorsivo al gomito sinistro, al rachide cervicale e lombare.

Il presidente dell’Ordine dei Medici i di Enna continua:  “La categoria dei medici  è chiaramente nel mirino, sempre più spesso vittima di aggressioni fisiche e verbali sul luogo di lavoro e durante lo svolgimento della professione. Ci vuole un profondo cambiamento culturale – spiega – e soprattutto serve la certezza della pena. Nessun atto di violenza è giustificabile men che mai nei confronti dei sanitari che ogni giorno svolgono il loro lavoro a servizio della comunità. Non rimarremo a guardare: intanto ci costituiremo parte civile a fianco della collega  e chiediamo  a viva voce l’intervento di tutte le istituzioni e forze politiche affinché venga affrontato una volta per tutte questo modus operandi ai danni della categoria”.

Un altro episodio di aggressione con successiva denuncia era avvenuto a gennaio, all’ ospedale Umberto I di Enna nei confronti del primario di Medicina.

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