I residenti di Baida non ci stanno. Ieri sera, intorno alle 21, un gruppo di manifestanti è sceso in piazza per mettere in campo una fiaccolata di protesta fra le strade del quartiere periferico di Palermo. Presenti circa un centinaio di persone. Fra questi, anche alcuni volti noti della politica, come il gruppo del M5S Antonino Randazzo. Durante la manifestazione sono stati esposti diversi striscioni con i quali i presenti hanno espresso il proprio “no” all’installazione di un’antenna 5G in un terreno nel quale è prevista invece la realizzazione di un nuovo asilo nido. Almeno secondo quanto previsto dall’ultimo PRG approvato.
Le voci della protesta a Baida
Un servizio chiave che manca all’interno del quartiere di Baida, costringendo decine di famiglie a percorrere chilometri per raggiungere il primo presidio disponibile. “La comunità di Baida si è riunita per dire no all’antenna 5G – dichiarano compattamente i presenti alla fiaccolata -. Siamo tutti uniti la costruzione dell’asilo nido, così come previsto dal piano regolatore. E’ un servizio importante anche per le future generazioni. Ci stanno negando questo diritto. Vogliamo delle risposte dal sindaco e dal Consiglio Comunale“.
Una battaglia sostenuta anche dal capogruppo del M5S Antonino Randazzo, presente alla mobilitazione di ieri. “Sono stato accanto ai cittadini di Baida, i quali continuano a chiedere la realizzazione dell’asilo nido. Avevamo approvato all’unanimità un ordine del giorno in Consiglio Comunale per invitare il sindaco a proseguire in questa direzione. Al momento non sono giunte risposte concrete. Continueremo quindi a sostenere la battaglia dei residenti di Baida – conclude Randazzo -, richiedendo inoltre la rimozione dell’antenna 5G“.
Presentata interrogazione all’Ars
A sostenere la protesta dei residenti di Baida è anche il deputato regionale Ismaele La Vardera, il quale annuncia ulteriori iniziative. “Ho presentato un’interrogazione urgente all’assessore al Territorio e Ambiente perché faccia ulteriori verifiche. Ci sono troppe domande che si pongono i cittadini e che quindi ho deciso di rigirare direttamente all’assessore competente: ci sono vincoli previsti dal piano regolatore in quella zona? Le autorizzazioni e i pareri sanitari sono stati tenuti in considerazione? Ecco io credo che ad oggi la zona di Baida, ha bisogno di tempo e di capire se questa scelta dell’amministrazione avrà delle conseguenze sulle proprie vite. La città è principalmente dei cittadini e non solo degli interessi economici: se la società ritiene che lì sia più utile un asilo non c’è ragione alcuna perché non sia così. Confido che l’assessore Savarino dia risposte immediate alla gente di Baida e che si preoccupi di incontrare i residenti che, durante la loro protesta, hanno anche raccolto circa 200 firme in segno di protesta“.