“Il cantiere della riforma portuale è aperto e ben presente nell’agenda politica, e da Palermo parte lo sprint finale per dare un nuovo e più efficiente e competitivo governo ai porti italiani. In un Paese con un quarto del pil prodotto dal mare, sul mare o in diretta connessione con il mare che però solo in tempi recentissimi sembra averlo riscoperto come chiave di lettura e asset principale non solo dei complessi equilibri geopolitici nel Mediterraneo ma anche dell’intera economia, del turismo, dell’industria, del commercio internazionale”. Così Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, alla vigilia della quinta edizione del consueto incontro “Noi, il Mediterraneo”, in programma domani, a partire dalle 9.30, al Marina Convention Center, dove i numerosi e qualificati relatori presenti, tra cui il viceministro delle Infrastrutture dei Trasporti, Edoardo Rixi, affronteranno le problematiche, prime fra tutte la burocrazia, che stritolano le porte dal mare sul territorio italiano, limitandone la competitività.
Monti focalizza sulla Sicilia: “Il mare è da sempre il bene più prezioso della Sicilia, deve diventare il fulcro di un sistema di interconnessioni tra tutte le componenti dell’economia del mare. La Sicilia occidentale, i numeri lo dimostrano, ha capito che la blue economy è una straordinaria opportunità per ribadire e rilanciare il suo ruolo naturale di porta sul Mediterraneo. La riforma delle Autorità portuali è fondamentale, ce lo impone il mercato. Serve un riordino che faciliti il sistema di gestione del porti, che provveda alla semplificazione dei processi, altrimenti non saremo mai competitivi”.