“La vera unica grande riforma di cui il Paese ha bisogno è quella della burocrazia. In ogni ambito ogni giorno combattiamo con qualcuno che ha voglia di non farci realizzare ciò che è necessario realizzare. Spesso non per problemi tecnici, bensì per ignavia. Sono chiusi nelle loro stanze e non hanno il contatto con la realtà del mercato, che ha bisogno di risposte rapide per non scappare dall’Italia. Semplificare è la strategia giusta. Rompere la stratificazione burocratica all’interno dei ministeri, affinché la burocrazia torni al suo significato originario di forza del pubblico e non di potere del pubblico. La politica deve imparare a scegliere le persone giuste. Per farlo non deve più parlare alla pancia del Paese. La politica deve assumersi la responsabilità di fare le cose. Quando vuoi fare le cose devi fare scelte oggettive, non clientelari”.
È l’appello che Pasqualino Monti, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, ha rivolto al governo nazionale nel corso della quarta edizione del convegno “Noi, il Mediterraneo”.
Intanto, il progetto del cosiddetto waterfront, il biglietto da visita di Palermo per i turisti che arrivano in città dal mare, prende ogni giorno più vita: “Palermo ha fatto un’operazione importante, ruotare le spalle. Per troppi anni la città ha rivolto le sue spalle al mare. Oggi ha cambiato direzione. I palermitani hanno quindi ricominciato a confrontarsi con il mare. Il lavoro di collaborazione tra l’amministrazione e l’autorità portuale spero serva proprio ad incoraggiare i palermitani a guardare sempre di più verso il mare, allargando l’orizzonte”, ha fatto notare il sindaco di Palermo Roberto Lagalla,
A parlare dell’importanza strategica della Sicilia, fulcro del Mediterraneo, sono professionisti del settore marittimo e opinionisti del continente: “La Sicilia ha una storia plurimillenaria. Ha regalato e continua a regalare al mondo i suoi talenti. Dobbiamo cambiare rotta – ha detto il giornalista milanese Paolo Mieli -. Non dobbiamo guardare alla Sicilia come ad un peso per l’Italia. Al contrario, è dalla Sicilia che dobbiamo partire”.
Tra gli argomenti toccati, ovviamente, la questione ponte sullo Stretto: “È il ponte che porterà le infrastrutture a corredo. Non il contrario”, ha sottolineato Edward Luttwak, consulente strategico governativo.