Da un anno e mezzo, in seguito a un evento alluvionale che ha causato danni alla ss 185 il comune di Novara di Sicilia è isolato e nonostante le sollecitazioni la situazione non è mutata ed i disagi continuano. Proprio per questo il sindaco Girolamo Bertolami oggi ha iniziato lo sciopero della fame, una protesta pacifica contro l’inerzia relativa ai lavori della S.S. 185 al Km. 31+800 nel territorio di Francavilla di Sicilia.
Lo sciopero è stato annunciato ieri da un video messaggio su facebook nel quale il sindaco ha ripercorso quali sono stati gli avvenimenti salienti che si sono succeduti dal 3 dicembre 2022, quando un’alluvione ha provocato gravi danni su due punti della S.S. 185 (Km 14 + 800 e Km 31 + 800) creando notevoli disagi per la vita quotidiana e lavorativa dei cittadini di Novara di Sicilia, di Fondachelli Fantina e di Francavilla di Sicilia. In questo momento i lavori di ripristino della strada statale sono stati consegnati alla ditta appaltatrice che ha portato alla chiusura totale di questa vitale arteria di collegamento tra la zona tirrenica e la zona ionica provocando un pesante isolamento per i paesi sopra citati e soprattutto difficoltà economiche – organizzative per le imprese attive in questi territori, visto che questa situazione di crisi dura ormai da sedici mesi.Purtroppo nonostante i lavori siano stati consegnati, ormai un mese fa, non hanno avuto inizio, peggiorando la già difficile e non più sostenibile condizione nella quale si trova il territorio.
“Ancora una volta mi ritrovo costretto ad intraprendere un’iniziativa eclatante, da vecchio sessantottino, per cercare di ottenere lo sblocco di una situazione che mette in grave difficoltà particolarmente il mio comune, Novara di Sicilia, quello di Fondachelli Fantina e di Francavilla- spiega Bertolami- Non è più tempo di tergiversare, è necessario avere delle risposte definitive. Ho iniziato lo sciopero della fame a oltranza, sotto stretto controllo medico, fino a quando non ci sarà un serio e concreto cambiamento rispetto allo scenario attuale esigiamo rispetto, non possiamo far morire un Borgo che vive anche di continui scambi con tutto il versante ionico”