Una discussione sul futuro della politica e sui concetti di nazione e cultura partendo dal confronto sull’ultima fatica letteraria di Fabio Granata Patria. Idee oltre il ‘900. A organizzare nei giorni scorsi a Messina l’evento, che ha riscosso un ottimo successo di pubblico, l’associazione regionale Nuova Politica.
“Questa presentazione –ha spiegato aprendo i lavori il presidente Pierangelo Grimaudo – è un ulteriore approfondimento per sviluppare un percorso di Nuova Politica che è sì culturale ma anche politico. Il libro di Granata propone un patriottismo di tipo repubblicano, fondato su valori che poi sono quelli della tradizione italiana: identità, nazione, che per noi hanno un significato particolare. L’identità non è monoculturale né tanto meno etnica e nazione è soprattutto cultura. Una cultura dell’innovazione, capace di recepire anche apporti che vengono da altri. Il problema dell’immigrazione, per esempio, deve essere visto nella giusta maniera, costruendo una cittadinanza fatta di diritti, condivisione dei nostri valori, libertà e uguaglianza. L’Italia potrà avere un futuro solo se saprà partire dalla propria storia millenaria -ha aggiunto ancora Grimaudo. Oggi si può fare politica con un grande orizzonte che non sia esclusivamente di breve respiro e di distribuzione delle risorseche, sia chiaro, verranno se solo sapremo reinterpretare noi stessi. Ed è bene sottolineare che la globalizzazione non è un’emergenza ma può invece essere un’opportunità”.
Subito dopo l’apertura dei lavori del presidente di Nuova Politica sono intervenuti i docenti Fulvia Toscano e di Daniele Tranchida, che hanno poi ceduto la parola a Granata.“Credo che sia doveroso avere la consapevolezza di cosa siano l’Italia e la Sicilia-ha puntualizzato l’ex parlamentare. Il termine patria è utilizzato ovviamente provocatoriamente per dare questo senso di appartenenza rispetto a quella che è la più grande stratificazione storica, artistica, culturale, paesaggistica e ambientale del pianeta. E il precipitato di questa stratificazione è la nostra Sicilia. Quindi, un manifesto per certi versi per una nuova politica che sia in sintonia con la difesa dei beni comuni, degli interessi collettivi e della comunità nazionale”.