Sabato 20 maggio alle ore 17,30 a Villa Zito (via Libertà n. 52), nell’ambito della rassegna Settimana della Cultura, proiezione in anteprima nazionale del docufilm “Nuovo Mondo, Storie di migranti e di persone che li hanno accolti”. Autore il giornalista Rino Canzoneri, regia di Rosario Neri. Il docufilm è prodotto dalle associazioni “Prima gli ultimi. Nessuno è straniero”, “Di Sana Pianta” e “Le Donne Musulmane Fatima”, con il supporto del Cesvop.
“Un docufilm – dice l’autore Rino Canzoneri, che è anche presidente dell’associazione Prima gli Ultimi – che ci emoziona e ci commuove, che ci fa scoprire nuovi orizzonti, oltre quelli che vediamo nei piccoli recinti che ci siamo costruiti. Che ci fa conoscere da vicino il senso, il valore e la bellezza dell’accoglienza, il piacere di donare qualcosa di noi agli altri e ricevere da questo straordinarie emozioni. Ci fa sentire l’orgoglio per aver contribuito a tirare fuori dal buco nero chi era senza futuro e senza speranza, che ci fa incontrare culture, usanze e conoscenze che arricchiscono il nostro bagaglio culturale, che ravviva l’umanità che non si è perduta e che dà linfa alla nostra anima”.
Dopo la proiezione seguirà un dibattito con storie e testimonianze di ragazzi migranti e di persone che fanno qualcosa per loro, per aiutarli nel loro difficile percorso di integrazione.
“Tra i migranti che sbarcano nelle nostre coste ci sono ragazzi di talento, determinati, intelligenti, capaci di raggiungere obiettivi importanti. Non sono scarti, come vengono considerati da qualcuno. E lo dimostrano studiando in condizioni di difficoltà, non conoscendo la nostra lingua, conseguono la maturità, si iscrivono all’Università e si laureano.
Tutto questo è però possibile grazie all’aiuto che ricevono da altre persone che non si sono girate dall’altra parte, che hanno dato loro una mano, accogliendoli in casa, prendendoli in affido, adottandoli o semplicemente sostenendoli dall’esterno, senza alcun vincolo giuridico.
Nel docufilm dalla viva voce dei protagonisti, chi è stato accolto e chi ha accolto, si scoprono storie ricche di solidarietà ed emozioni che solo i rapporti umani possono dare.
Non si è fatto ricorso ad attori professionisti perché si è voluto riportare anche attraverso la voce, gli sguardi e il modo di esprimersi, l’essenza reale e profonda di questi rapporti.
Il filo conduttore è il valore dell’accoglienza, con tutto il bene che ci sta dentro. E dimostra che anche un piccolo aiuto cambia il percorso di vita di persone che altrimenti non riuscirebbero ad integrarsi o lo farebbero in modo marginale” aggiunge l’autore.
“Per quanto riguarda i salvataggi a mare abbiamo voluto evitare scene cruente di persone che stanno per annegare o annegano per non urtare la sensibilità dei bambini o di chi ha vissuto questa esperienza. Ci siamo, quindi, limitati a riportare le immagini dei gommoni a mare e del trasbordo nelle navi che hanno prestato soccorso.
Il titolo “Nuovo Mondo” vuole dire che l’arrivo dei migranti in Italia è come passare da una realtà, quella dei propri Paesi, ad un’altra completamente diversa, piena di incognite, per certi versi misteriosa, da cui non si sa come andrà a finire. Il sottotitolo, “Storie di migranti e di persone che li hanno accolti”, sintetizza la trama del docufilm e serve anche a differenziarlo dal film di Trialese che si intitolava soltanto “Nuovo Mondo”.
L’obiettivo, attraverso il racconto di queste storie, è quello di far vedere quanto bello ed entusiasmante sia donare qualcosa di noi agli altri, ai più deboli e ai più fragili. E quanto bene può fare ad entrambi, un esempio che dovrebbe essere seguito da tanti altri” conclude.