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L'appello

Oltre il danno la beffa, il fenomeno del “cavallo di ritorno” sui furti d’auto. Uil Palermo: “Denunciare sempre”

lunedì 9 Settembre 2024
Giovanni Assenzio

A Palermo, la piaga dei furti d’auto ha raggiunto livelli preoccupanti, trasformandosi in una vera e propria emergenza. Secondo i dati raccolti nel 2023 dal “Dossier sui furti di veicoli 2024”, elaborato da LoJack Italia, la Sicilia si conferma tra le cinque regioni a bollino rosso: Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. Qui si registrano 80.559 delle 99.153 sottrazioni totali nazionali: 8 furti su 10 di fatto si concentrano in questi territori.

In Sicilia si registrano 13.174 episodi. Il furto d’auto è diventato un vero e proprio business per la criminalità organizzata, che utilizza i veicoli rubati per scopi vari, tra cui il traffico illecito di parti di ricambio. Nel 2022, la città di Palermo ha registrato 739,3 furti di automobili ogni 100.000 abitanti, un numero che riflette un trend allarmante e in costante crescita.

Questo aumento vertiginoso dei furti è stato particolarmente evidente negli ultimi anni, specialmente dopo la pandemia, quando la criminalità ha ripreso vigore sfruttando le difficoltà economiche e sociali post-Covid. L’emergenza furti, già di per sé grave, è però aggravata da un fenomeno ancora più odioso: il “cavallo di ritorno. Si tratta di una pratica criminale diffusa soprattutto nelle zone più colpite dal fenomeno dei furti d’auto, dove i malviventi, una volta sottratto il veicolo, contattano il proprietario chiedendo un riscatto in denaro per la restituzione. Questo ricatto rappresenta un’ulteriore beffa per chi, oltre a subire il danno del furto, è costretto a fare i conti con l’umiliazione di dover pagare per riavere ciò che gli appartiene. Per chi subisce questo tipo di estorsione, la scelta è tutt’altro che facile. Pagare significa cedere al ricatto e alimentare il fenomeno, ma non farlo può significare perdere definitivamente un bene prezioso, spesso indispensabile per la vita quotidiana e il lavoro.

I modelli “più a ruba

In testa alla classifica dei modelli di vetture più rubate la FIAT Panda con 12.571 sottrazioni (1 autoveicolo rubato su 10 è una Panda), seguita dalla FIAT 500 (5.889), dalla FIAT Punto (4.604), dalla Lancia Ypsilon (4.472), dalla FIAT 500 L (2.637) e dalla Alfa Romeo Giulietta (2.075). Le ultime quattro posizioni sono occupate dalla Smart Fortwo (1.976), dalla Citroen C3 (1.741), dalla Volkswagen Golf (1.465) e dalla Renault Clio (1.365). Oltre la metà dei furti di auto, il 54%, riguarda questi modelli. Una curiosità: in questa particolare graduatoria le tre vetture che più difficilmente vengono ritrovate sono, nell’ordine, Golf (la si recupera solo nel 35% dei casi), C3 (36%) e Fortwo (37%).

Nella categoria SUV/Crossover, i più ambiti sono la FIAT 500X (1.997 unità sottratte nel 2023, il 10% del totale SUV), seguito dalla Jeep Renegade (1.653), dalla Peugeot 3008 (778), Jeep Compass (713) e dalla Renault Captur (663).

Storie di chi ha subito il furto

“Non avrei mai pensato che potesse succedere a me”, ci racconta Alessio, che ha trovato la sua auto sparita una mattina di agosto. “Non era una macchina di lusso, ma per me era indispensabile. Mi hanno chiamato per chiedermi 2.000 euro se volevo rivederla. Non sapevo cosa fare e il pensiero di perdere l’auto era insopportabile”.

Un’altra testimonianza arriva da Simona, una madre di due figli: “Ero andata a prendere i bambini a scuola e, al mio ritorno, l’auto non c’era più. Non potevo crederci, un furto tale in pieno giorno. Il giorno dopo, mi hanno contattata per chiedere soldi in cambio della restituzione. Per fortuna, ho seguito il consiglio della polizia e ho denunciato il fatto. Alla fine, la mia auto è stata ritrovata, ma ovviamente era stata già totalmente cannibalizzata”.

L’appello di Uil Polizia

Giovanni Assenzio

Giovanni Assenzio, segretario provinciale della Uil polizia di Palermo, spiega come il fenomeno sia difficile da contrastare: “Denunciare, denunciare sempre. Non si può consentire a questi delinquenti di poter agire e recare un danno e ripagare per riaverla indietro. Saranno poi gli organi di polizia, grazie alle indagini,  a risalire agli autori del furto e a coloro i quali agiscono in combutta per generare questo tipo di truffe ai danni del cittadino. La media ad oggi è di circa undici/ dodici furti di auto al giorno. Nonostante la nostra attività di vigilanza, è impossibile coprire tutte le aree della città, anche a causa della carenza di organico“.

Cosa fare per proteggersi

Secondo la Uil polizia: “È importante comunque attrezzarsi preventivamente con strumenti che rendano difficile il furto dell’auto”. Oltre ai dispositivi antifurto elettronici, è fondamentale adottare anche misure meccaniche, come blocchi per il volante e i pedali. Quando si utilizza la smart key, è essenziale verificare sempre che l’auto sia effettivamente chiusa. “I ladri potrebbero infatti osservare il momento della chiusura, soprattutto in aree affollate come i grandi parcheggi, e sfruttare dispositivi elettronici per interferire con il segnale”. È sempre bene evitare di lasciare l’auto parcheggiata nello stesso posto per più giorni consecutivi e soprattutto, mai e poi mai,  affidare le chiavi a parcheggiatori non autorizzati, anche se sembrano affidabili perché conosciuti da tempo. Una chiave può essere duplicata in pochi minuti “Per quanto sia difficile, in caso di furto, è fondamentale non cedere al ricatto del ‘cavallo di ritorno’. Accettare di pagare significa alimentare un circolo vizioso che mette in pericolo tutta la comunità. Ciò che è importante è capire che ci vuole collaborazione, solo così sarà possibile sconfiggere il questo fenomeno“.

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