Il sindaco uscente di Palermo, Leoluca Orlando, forte dei sondaggi che lo danno favorito per le elezioni dell’11 giugno, dalle officine Sandron rilancia la sua candidatura e il suo programma.
Coi riconoscimenti Unesco e di Capitale italiana della cultura 2018 “che nessuno ci ha regalato – ha detto – e forti di una credibilità nazionale e internazionale che sono la vera garanzia per questa città. Nel 2015 Palermo nel settore turistico era non classificata, oggi è la quarta città d’Italia. So perfettamente che molte cose sono ancora da fare – ha aggiunto – ma alla faccia dei barbari diciamo che la cultura produce economia, contro certi burattini nelle mani di burattinai“.
“Innovazione è mettere in sicurezza il cambio che abbiamo realizzato, ma – assicura – state sereni, è l’ultima volta che mi candido come sindaco di Palermo. Lo faccio per completare il secondo atto di questa esperienza e mettere in sicurezza il cammino iniziato, noi non ci vergogniamo di essere palermitani, si vergogni chi vuole fare tornare i tempi del sacco di Palermo, noi non consegneremo questo lavoro ai nemici di Palermo”.
“Palermo – ha aggiunto – è profondamente cambiata. A Roma, acqua e rifiuti significano mafia e corruzione, qui queste aziende sono pubbliche e risanate nei loro bilanci e se qualcuno dice che non è vero lo quereliamo, perché non si offende la credibilità di un’azienda, siamo orgogliosi delle nostre aziende partecipate. Gesip e Amia sono il ricordo di un passato vergognoso, oggi abbiamo aziende messe in sicurezza”.