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In corso le indagini

Palermo, 100 euro per riparare protesi: arrestati tre sanitari

giovedì 12 Ottobre 2023

I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con contestuale sospensione dell’esercizio di pubblico servizio, emessa dal Gip di Palermo nei confronti di un odontoiatra, un odontotecnico e un infermiere indagati, in concorso, del reato di concussione.

Le indagini, condotte dai carabinieri della stazione di Palermo Mezzo Monreale, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari nei confronti dei tre sanitari che, abusando della loro qualità di incaricati di pubblico servizio, avrebbero preteso da un’anziana paziente la consegna di 100 euro in contanti per l’erogazione di una prestazione che la donna avrebbe, invece, dovuto ricevere gratuitamente. Le indagini, scattate subito dopo la denuncia presentata dalla donna, hanno permesso di recuperare le banconote che la paziente era stata costretta a corrispondere ai tre operatori sanitari per ottenere la riparazione della propria protesi dentaria.

I tre sanitari arrestati dai carabinieri sono dipendenti dell’Asp di Palermo sono in servizio in via Giuseppina Turrisi Colonna. Sono l’odontoiatra Giuseppe Guiglia, di 53 anni, l’odontotecnico Sebastiano Lanza di 56 anni e Massimo Vito Salvatore Cumella infermiere di 51 anni.

L’appuntamento per consegnare i cento euro per la protesi realizzata dai sanitari dell’Asp di Palermo era fuori dagli ambulatori di via La Loggia accanto al venditore di pane e panelle. A incastrate il medico odontoiatra Giuseppe Guiglia, l’odontotecnico Sebastiano Lanza e l’infermiere Massimo Vito Salvatore Cumella, accusati di concussione, è stata l’arzilla vecchietta di 89 anni. E’ stata lei a raccontare ai militari che quel pagamento in contanti, senza ricevuta e fuori dai locali dell’Asp non la convincevano. “Mi sono sempre rivolta all’Asp e non ho mai pagato” ha detto.

La vicenda inizia il 17 luglio. La paziente si reca all’Asp. Ha tutta la documentazione: la prenotazione al Cup, la prescrizione medica con l’esenzione totale. Qui, come riportato nell’ordinanza del gip di Palermo Clelia Maltese, l’odontotecnico Lanza le prende l’impronta per eseguire la protesi. Poi le si avvicina e le dice che questo lavoro costa 100 euro. L’anziana sta al gioco, ma racconta tutto a casa. Il figlio della donna si presenta dai carabinieri e denuncia. Viene predisposto un servizio di osservazione: gli investigatori seguono la donna che va in ambulatorio. L’appuntamento per la consegna dei soldi è il 21 luglio vicino al “panellaro”. Ma il pagamento extra slitta e avviene dentro l’ambulatorio dell’Asp. Il 24 luglio a fine seduta l’infermiere Cumella dice alla pensionata: “Che fa signora se ne sta andando? Niente ci deve lasciare? Come era rimasta con il dottore?” “Io con fare sornione – dice l’anziana – ho risposto se si riferiva ai soldi che avrei dovuto consegnare all’odontoiatra e lui mi ha risposto di sì. Visto che la protesi dentaria mi verrà consegnata molto probabilmente mercoledì prossimo gli ho risposto che i soldi – specificando i 100 euro – li avrei consegnati in quella data. Ho salutato e sono andata via”.

Il 26 luglio ricevuta la protesi la donna consegna ai tre cento euro in banconote già fotocopiate. I carabinieri entrati subito dopo hanno trovato i soldi in tasca a Lanza. I tre sanitari in servizio all’Asp di Palermo quindi vengono arrestati e sono stati sospesi per un anno dal servizio.

La dichiarazione di Asp Palermo

“L’Asp di Palermo si costituirà parte civile nei procedimenti a carico dei 3 operatori del presidio territoriale di assistenza Biondo arrestati dai carabinieri”. Lo ha detto il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria, Daniela Faraoni, che ha aggiunto: “Se le accuse dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte ad un aberrante sistema di malaffare”.

“Saranno attivati, immediatamente, i procedimenti disciplinari del caso – ha concluso il Commissario straordinario dell’Asp – riservandoci di agire in tutte le sedi competenti”.

 

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