PALERMO. Il TMO – Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo – presenta “Il mio occhio destro ha un aspetto sinistro – CONCERTO PER OCCHIALI INUTILI” del cantautore Ivan Talarico che si esibirà l’11 febbraio dalle ore 21.00 presso gli spazi del TMO.
Dice di lui Fiorello: “Coniamo delle parole nuove, neologismi: ma la bravezza di Ivan Talarico?”; Antonio Rezza, Leone d’Oro 2018 per il Teatro a Venezia: “Ce n’è di gente interessante. Come Ivan Talarico, ad esempio”; Enrico De Angelis del Club Tenco: “Arriva uno spilungone con baffi, ciuffo laterale e chitarra, apparentemente serissimo, che inizia con perfetto aplomb a emettere suoni e parole folli. La gente rimane per un attimo smarrita, poi inizia a ridere, non smette più, si muore dal ridere. Ma quel gioco di associazioni verbali, quelle concatenazioni assurde di parole hanno una loro fondata intelligenza, un’arguzia evocativa di reale vita vissuta,come nel teatro di Bergonzoni”.
La paura dei mocassini, un discorso che s’inceppa per non finire, la morte come forma ideale di meditazione, l’amore prima dell’amore, l’escatologia del pesce in scatola. Argomenti che in questo concerto diventano canzoni sorprendenti e inaspettate, ricche di giochi di parole, paradossi, sentimenti profondi e vocalizzi incomprensibili. Ivan Talarico canta a perdifiato, suona, duetta con gli ospiti, chiacchiera, ma soprattutto cerca disperatamente il senso di tutto ciò. Il pubblico se ne accorge e ride. E il senso, per fortuna, è perduto.
Il TMO – Teatro Mediterraneo Occupato è situato in via Martin Luther King, 6, 90142 Palermo, Padiglione 1, Fiera del Mediterraneo. L’ingresso situato di fronte lo slargo per entrare in Favorita. Per info e prenotazioni, consultare il sito www.tmopalermo.it, inviare una mail a info@tmopalermo.it. Ingresso con contributo 5 euro.
BIOGRAFIA. Nato sul lago di Como nell’81, cresciuto nella presila catanzarese, Ivan Talarico vive a Roma, in cerca di una via di mezzo. Nel ‘99 fonda la compagnia DoppioSenso Unico assieme a Luca Ruocco, con cui scrive e mette in scena cinque spettacoli teatrali. Capisce che è un errore impegnarsi nel teatro, ma diabolicamente persevera. I successi sono episodici ed economicamente comici. Per sopravvivere si impegna quindi in tanti lavori diversi e quando non ci riesce muore per brevi periodi. Scrive prolissamente brevi racconti e poesie, raccolti in due libri pubblicati da Gorilla Sapiens Edizioni. Suona chitarre e pianoforti senza esserne veramente padrone, convinto che sia necessario non saper suonare bene almeno due strumenti. Scrive canzoni che non lo rendono famoso, ma lo portano a vincere il premio per il Miglior Testo a Musicultura 2015, a essere chiamato come ospite al Premio Tenco 2016, a suonare in giro per l’Italia. Spinto da Claudio Morici, col quale collabora in reading e spettacoli, scrive le canzoni onomatopeiche, che lo portano ad essere popolare tra gli incompresi. La morte apparente ne ha agevolato l’impalpabile successo.