Avrebbe compiuto 12 anni il prossimo agosto, ma Marta non ce l’ha fatta a sconfiggere una leucemia fulminante. I genitori, nonostante il dolore dolore, hanno detto ‘sì’ alla donazione degli organi. Una storia di straziante dolore e solidarietà, di civiltà e di altruismo, quella di Antonio e Maria Antonietta Minutella, genitori di Marta, di Geraci Siculo, cittadina delle Madonie, nel Palermitano.
“A causa della leucemia – spiega Tania Lazzaro, direttore dell’unità di rianimazione dell’ospedale dei Bambini, dove la piccola è stata ricoverata sabato scorso – non era possibile il prelievo degli organi e questo ha acuito ancora di più il dolore dei genitori, che speravano che la morte della figlia potesse almeno servire a far rinascere altri bambini. Simbolicamente hanno comunque firmato il modulo di consenso alla donazione. Ciò dà l’idea della bellezza di questa famiglia, che ha radicato in se stessa il concetto di dono“.
L’intera comunità di Geraci Siculo, dove vivono i genitori e la sorella di Marta, si è stretta attorno alla famiglia.
“Marta era una bambina vivace e solare – ricorda commosso il sindaco Luigi Iuppa – a nome dell’intera comunità ringrazio la famiglia Minutella per la lezione di vita e umanità, per essere, ancora una volta, un modello per tutti noi. Il messaggio che ne traiamo è che nella sofferenza causata da un lutto atroce e ingiusto, l’egoismo non ci aiuta. Nel nome di Marta ci occuperemo di diffondere sempre più la cultura della donazione di organi per far sì che dove è stato reciso un fiore possa crescere un giardino” .
“Lasciare il mondo nella primavera della vita – osserva il coordinatore del Centro regionale trapiani Giorgio Battaglia – è la cosa più difficile per i genitori, ma papà e mamma hanno urlato al mondo la generosità del gesto del donare per dare la vita a tanti che attendono che la morte non abbia l’ultima parola, non per caso questo gesto giunge nella settimana pasquale“.