Aveva solo 11 anni quando fu freddato da un uomo su una moto mentre giocava con un amico per strada, il 7 ottobre del 1986. Da allora non ha mai avuto giustizia e non si è mai scoperta la verità sul delitto. Claudio Domino venne ucciso con un solo colpo di pistola al volto.
Quell’uomo ancora oggi è rimasto senza volto e Claudio non ha mai avuto giustizia. Neppure l’ultima indagine sul caso, riaperta nel 2021, ha portato a nulla, tanto che la Procura qualche mese fa ne ha chiesto l’archiviazione.
Il ricordo

“Oggi, a 39 anni dalla tragica uccisione del piccolo Claudio Domino, Palermo si stringe nel ricordo commosso di un bambino di soli undici anni, strappato alla vita dalla violenza mafiosa. Claudio non aveva colpe, se non quella di vivere in una terra dove, all’epoca, anche l’innocenza poteva essere colpita senza pietà. La sua morte rappresenta ancora oggi una ferita profonda nel cuore della nostra comunità e un simbolo del prezzo altissimo che la Sicilia ha pagato nella lunga e difficile lotta alla mafia“.
Lo dice il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. “Come sindaco, sento il dovere di rinnovare l’impegno dell’amministrazione comunale nel custodire la memoria di Claudio e di tutte le vittime innocenti di mafia – aggiunge – La memoria non è solo un atto di pietà: è un gesto di responsabilità collettiva. Alla famiglia di Claudio Domino va il nostro abbraccio più sincero e la vicinanza di tutta Palermo. Il vostro dolore è il dolore di un’intera comunità che non dimentica e che, oggi più che mai, rinnova il suo impegno contro ogni forma di violenza e sopraffazione“.

“Ricorre il trentanovesimo anniversario di uno dei più barbari omicidi di mafia, quello del piccolo Claudio Domino, barbaramente trucidato a Palermo. Un assassinio dai contorni non ancora del tutto chiari, su cui auspico sia diradata ogni ombra, i genitori e la società tutta ne hanno diritto”. Aggiunge il deputato regionale di Forza Italia Marco Intravaia, Componente Commissione Regionale Antimafia. “Ricordarlo è un monito a non dimenticare che la mafia non ha mai avuto nessun codice d’onore, è un’organizzazione efferata senza alcun rispetto per la vita e la dignità umana“.