Condividi
la risposta dell'assessore Tirrito

Palermo, 42 famiglie a rischio sgombero all’Uditore: il racconto dei residenti

venerdì 4 Novembre 2022

Protestano le 42 famiglie che dieci anni fa hanno occupato una palazzina confiscata alla mafia in via Riccardo da Lentini, nel quartiere Uditore a Palermo. Al loro fianco, per chiedere lo stop dello sgombero dell’agenzia dei beni confiscati il Comitato di lotta per la casa 12 luglio, AS.I.A. U.S.B (Associazione Inquilini e Abitanti-USB, associazione per il diritto alla casa) e Antudo (Animus Tuus Dominus-Portale di informazione sulle lotte per la liberazione dei territori siciliani), che in una nota congiunta dichiarano: “La soluzione all’emergenza abitativa passa per uno stop immediato a sgomberi e sfratti, sanatorie e spostamenti da casa a casa, evitando soluzioni tampone provvisorie”.

 

Dentro lo stabile sono presenti più di 80 bambini che insieme alle loro famiglie restano sospesi. A nessuno di loro, infatti, è stata proposta ancora alcuna alternativa.

“Nel 2012 le case sono state occupate – racconta Barbara, intervistata dal IlSicilia.it  in rappresentanza dei residenti dello stabile –. “Ognuno di noi con grande spirito di sacrificio in questi anni ha aggiustato e reso decorosi gli appartamenti per le nostre famiglie e per i bambini – continua -.“Dopo dieci anni di silenzio assoluto e, nonostante le interlocuzioni all’agenzia Emergenza case, la situazione è rimasta nel dimenticatoio. Nell’ultimo periodo, però, è improvvisamente cambiata”.

Ad ottobre 2021 per la procedura del censimento annuale, la polizia ha chiesto ulteriori dati mai richiesti nei precedenti anni: ” Ci hanno chiesto documenti, telefono, numero di componenti del nucleo familiare per ogni abitazione. Una modalità che ci è sembrata strana, ma su cui non abbiamo fatto molto caso, perché la ritenevamo normale”.

Poi il 4 luglio 2022 “ogni famiglia riceve convocazione alla questura – continua Barbara – per la consegna dell’ordinanza di sgombero, con data ultima entro centoventi giorni,  ricevendo comunicazione che gli immobili dovevano essere liberati poiché erano stati assegnati alla Prefettura”.

Il 12 luglio, il successivo incontro di una delegazione di residenti con il prefetto  e i contatti con l’Agenzia per la Casa del comune di Palermo si sono rivelati infruttuosi e non hanno sortito soluzione, “perché alle nostre condizioni è difficile e praticamente impossibile. Con il carovita e il caroaffitti attuale, non si trova modo senza le varie garanzie richieste dagli affittuari”, spiega ancora Barbara.

Nel frattempo le 42 famiglie in questi dieci anni hanno investito nella ristrutturazione degli immobili, per rendere confortevoli queste abitazioni. Molti degli 80 bambini sono nati in queste case e hanno vissuto la loro infanzia e adolescenza frequentando le scuole del quartiere.

Per questo le madri temono che possano “avere dei traumi se fossero strappati così all’improvviso alla loro quotidianità”.

I residenti hanno parlato stamane con l’assessore comunale con delega all’ Emergenza abitativa ed educativa Antonella Tirrito che, dopo aver effettuato un sopralluogo sul posto, ha ascoltato attentamente le loro richieste e preoccupazioni e preso l’impegno, intanto, di rinviare lo sgombero per avviare lunedì, insieme con il comitato di lotta per la Casa 12 luglio, un tavolo di confronto con gli enti preposti per trovare una soluzione alternativa: “Ho incontrato le famigliespiega Tirritoe ho cercato di prendere tempo con l’agenzia dei beni confiscati per non fare avvenire lo sgombero subito. L’idea è quella di predisporre immediatamente un tavolo tecnico che possa prevedere dei progetti personalizzati, famiglia per famiglia, caso per caso. Dobbiamo capire come procedere per queste 42 famiglie. Ce ne sono alcune che hanno una occupazione pregressa di 10 anni, altre più recente. Per il momento, però, siamo riusciti a fermare nell’immediato lo sgombero e rinviarlo in attesa dell’incontro che faremo lunedì”.

“Noi siamo persone umili che hanno fiducia nella Costituzione e nelle istituzioni che si stanno occupando della situazione. Ma se ci obbligheranno a dormire nelle macchine con bambini e donne  in stato di gravidanza non lo accettiamo. Siamo 42 famiglie e tutte e 42 non ci spostiamo da qui se non abbiamo un tetto sicuro per noi e i nostri bambini”, ci tiene a sottolineare Barbara a nome di tutti i residenti.

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.