Si torna in campo con più dubbi che certezze. Il Palermo si appresta ad affrontare il quinto turno di campionato al rientro dalla prima sosta dell’anno. Due settimane di stop che hanno permesso a mister Dionisi di impartire i propri diktat anche agli ultimi arrivi dalla sessione estiva di mercato. Tante le falle da colmare e i rebus da sciogliere, dagli strafalcioni difensivi alla sterilità della fase offensiva.
L’esordio al Barbera ha regalato spettacolo solo pochi minuti prima del fischio di inizio, con il gioco di luci che ha permesso di ammirare uno degli interventi all’interno dell’impianto di viale del Fante, che almeno fino al match contro il Cesena continuerà ad essere un cantiere a cielo aperto. Gli spunti emersi dalla partita con il Cosenza sono certamente un punto di partenza per far sì che i rosanero possa finalmente dare il via alla propria stagione proprio dal Romeo Menti di Castellamare di Stabia.
La partenza non ha certamente convinto, condita da un pizzico di sfortuna legata all’infermeria. Mentre Appuah e Segre sono pienamente a disposizione, Lucioni, Verre e Baniya restano ai box. Caso diverso invece è quello di Saric. La “punizione” è terminata. Dopo l’esperienza con la nazionale bosniaca è tornato ad allenarsi in gruppo e a figurare nella lista dei convocati. Il numero 30 potrebbe anche giocarsi un posto da titolare. La sfida sarà dura vista l’abbondanza di nomi a centrocampo, considerando, oltre al già citato Segre, anche Blin, Gomes e Ranocchia. In conferenza stampa Dionisi non si è nascosto. I dubbi sull’undici in campo dal primo minuto sono molteplici.
I riflettori sono tutti puntati sull’attacco. Numeri alla mano, in termini realizzativi, il Palermo veste la maglia nera di squadra con meno gol messi a segno: due in quattro uscite. Se è vero che entrambe le reti sono state realizzate da giocatori di reparto, è anche evidente come la panchina abbia giocato un ruolo fondamentale. A siglare il primo centro è stato Insigne, sei minuti dopo il suo ingresso a Cremona. La storia si è poi ripetuta pochi giorni dopo contro il Cosenza, ma con un protagonista differente, Di Mariano. Dunque, cosa manca alla compagine rosanero? Nella conferenza stampa prepartita Dionisi ha risposto in merito e il punto è stato uno dei quali si è più concentrato in settimana: “Si lavora più sulla testa dei ragazzi – ha detto il tecnico – siamo consapevoli che abbiamo un potenziale superiore. La squadra dovrà diventare più efficace“. A dare una spinta in più potrebbe essere il colpo last-minute da oltre quattro milioni: Le Douaron. Il francese scalda i motori e potrebbe scavalcare Insigne nelle gerarchie.
L’attesa di conoscere l’ex Brest cresce, ma la voglia di agguantare tre punti che sarebbero sinonimo di rinascita è maggiore. Le insidie non mancano. Alle pressioni interne si aggiungono le difficoltà dettate da un campo ostico. La neopromossa Juve Stabia di Pagliuca ha dimostrato fin da subito un ottimo impatto con la categoria, strappando tre punti a Bari e un punto rispettivamente a Catanzaro e a Frosinone, oltre che la vittoria in campo neutrale contro il Mantova. Con i siciliani si torna in casa, dopo i lavori di ristrutturazione allo stadio. La bolgia del Romeo Menti, dove saranno appena trecento i tifosi che potranno recarsi in trasferta per sostenere la squadra, e il campo sintetico sono altri punti di vantaggio per le vespe.