La Polizia di Stato, segnatamente personale del Commissariato di P.S. “Libertà”, ha denunciato il titolare di un’attività di ristorazione del centro cittadino, ipotizzando il reato di furto di gas ai danni della rete pubblica.
In relazione ad accertamenti esperiti da tecnici del settore, è emerso che il titolare dell’esercizio beneficiasse di un allaccio abusivo alla conduttura del gas della rete pubblica, posta sul retro dell’attività commerciale, in un’area di pertinenza condominiale.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che, in passato, fosse stata avanzata una richiesta di fornitura di gas in ragione della quale la ditta erogatrice avrebbe avviato ma non definito l’installazione di una tubazione, diramata dalla conduttura della rete primaria.
Nelle more della definizione di tale richiesta, con l’installazione di un contatore abusivo, il presunto reo avrebbe provveduto a raccordare una preesistente tubatura, attraverso l’utilizzo di flessibili, alla tubazione dell’attività di ristorazione, favorendo così l’approvvigionamento di gas proveniente dalla rete pubblica.
Ciò che appare certo è che, attualmente, il locale beneficiava di una indebita percezione di erogazione di gas. Giova precisare che l’indagato è, allo stato, indiziato in merito ai reati contestati e che la sua posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza