“Preoccupante stato economico- finanziario dell’Amat di Palermo” questa l’espressione usata dai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Orsa Trasporti e Cobas Trasporti che denunciano quella che secondo loro “E’ diventata una situazione ingestibile, l’Amat ha finora sostenuto da sola dal dicembre 2016, anno della sua attivazione, tutto il costo per la gestione del servizio del tram, l’azienda non ha ricevuto le somme necessarie né dalla Regione né dal comune di Palermo. Così ci ritroviamo oggi con enormi difficoltà finanziarie che mettono a serio rischio non solo le retribuzioni già a partire da questo mese, ma il futuro dei 1500 lavoratori“.
In una lettera rivolta al comune di Palermo i sindacati hanno chiesto un incontro urgente al sindaco Leoluca Orlando “Dei 30 milioni previsti dal contratto di servizio – aggiungono – l’azienda ne ha incassati solo 2. Le risorse che si pensava dovessero sostenere la gestione del tram, quelle proveniente dagli incassi per la Ztl non sono giunte e così tutto pesa sull’Amat.
Abbiamo sollevato la questione più volte anche durante un recente incontro con il Presidente, ma non abbiamo mai ricevuto risposte né tantomeno un impegno da parte del comune, che sembra disinteressarsi“.
“Ci sono inoltre – proseguono – servizi aggiuntivi offerti dall’Amat che non solo non portano incassi ma che sono in perdita, come la rimozione delle auto e il car sharing, e tutto non fa altro che gravare sulle casse aziendali. I fornitori inviano ogni giorno diffide per il mancato pagamento, si pensi che soltanto per il tram l’azienda dovrebbe pagare circa 12 milioni di euro per il cosiddetto full service la manutenzione delle vetture“.
I sindacati chiedono risposte sul futuro dell’azienda trasporti di Palermo e su quando potrà essere rinnovato il contratto aziendale “non è possibile -concludono i sindacati – far continuare a vivere alla giornata un’azienda che offre uno dei servizi principali per la città. L’Amat attende circa 30 milioni di euro dal comune e altri 45 dalla Regione e, da anni, nessuno si occupa di far recuperare alle casse aziendali queste somme. Si agisca subito, se non riceveremo risposta, procederemo con le forme di protesta“.