Portare Palermo verso il futuro, non tralasciando, anzi, valorizzando, le sue tradizioni. È l’obiettivo di Giampiero Cannella, assessore comunale alle Politiche culturali. Ci riceve nel suo ufficio di palazzo Ziino, in via Dante, tra un appuntamento e l’altro per cercare di arrivare alle festività natalizie con tutte le iniziative già ben avviate.
A proposito, che Natale sarà?
Sarà un Natale al risparmio sicuramente perché le condizioni finanziarie dell’amministrazione comunale non consentono un Natale sfarzoso. Ma non sarebbe stato sfarzoso neanche se avessimo avuto ben altre possibilità, perché abbiamo preferito puntare sui contenuti. Quest’anno il Natale avrà due temi fondamentali: il primo è la luce, in una doppia accezione, spirituale e pratica, materiale. La luce che arriva con la nascita di Gesù, la luce che illumina e fa sparire le ombre che in questo momento attanagliano i cuori dei palermitani, le ombre della guerra, della pandemia, della paura e della crisi economica. La luce in questo senso è anche il risparmio energetico. Posso rassicurare tutti che l’otto dicembre ci sarà in piazza un bell’albero di Natale. Le luminarie saranno organizzate sulla base del criterio del risparmio energetico. Quindi, saranno prevalentemente luci a led. Ci sarà quindi un’attenzione particolare al tema della energia.
E l’altro tema, invece, guarda contemporaneamente al passato e al futuro della città…
L’altro tema fondamentale col quale intendiamo caratterizzare questo primo Natale dell’amministrazione Lagalla è Santa Rosalia. La santa patrona di Palermo festeggerà il Natale insieme ai palermitani. Ci accingiamo a festeggiare nel 2024 il quattrocentesimo festino e vogliamo arrivare a quel momento che sarà un momento molto importante per la città con una serie di eventi e iniziative che pongano la Santa all’attenzione non soltanto dei palermitani, ma anche di coloro i quali visiteranno Palermo. Riteniamo giusto che Santa Rosalia festeggi con noi il Natale, così come farà a Pasqua e in altre iniziative. In questo modo, crescerà l’attenzione intorno alla “santuzza”, che diventa un vero e proprio brand della città di Palermo.
Come state pensando di far vivere le periferie durante le festività?
Illuminare tutta la città, dal centro fino all’ultimo frammento di periferia, è impossibile. Lo era già in tempi in cui le casse traboccavano di denaro. Sarebbe velleitario dire che lo faremo adesso. Però, l’amministrazione sta mettendo in piedi una serie di iniziative che riguardano le circoscrizioni e le periferie.
Il concerto di Capodanno si farà, grazie ai 200mila euro della tassa di soggiorno. Qualche indiscrezione sul nome dell’artista?
Il nome dell’artista c’è. Attendiamo gli ultimi dettagli per rivelarlo. Sarà un’artista di rilievo nazionale (contemporaneo, a livello trasversale piace agli adulti, ma è molto seguito dai più giovani, n.d.r.). Sul palco un presentatore palermitano e a fare da corona band e artisti locali.
Esulando dalla questione festività natalizie, cosa ci può dire della Gam? Risorgerà dalle ceneri?
A proposito di luce, la Gam era finita con la passata amministrazione in un cono d’ombra e non solo metaforicamente. Abbiamo scoperto che recentemente alcune lampadine si erano fulminate, impedendo la fruizione corretta delle opere. Stiamo intervenendo, intanto mettendo mano sotto il profilo della funzionalità della struttura. Prima di Natale inaugureremo una mostra importante. E dopo le vacanze natalizie ce ne sarà un’altra, fotografica, di livello internazionale. Stiamo lavorando perché la Gam torni a essere non soltanto il luogo che ospita un’importante collezione di arte moderna, ma che torni a essere un luogo dove si svolgono iniziative culturali, letterarie, espositive di rilievo nazionale.
Per quanto riguarda la digitalizzazione, come portare le politiche culturali di Palermo verso il futuro?
È chiaro che oggi le informazioni viaggiano sul web, più in generale viaggiano in maniera virtuale, raggiungendo ogni luogo del mondo. Presenteremo a breve – ho visto l’anteprima – il nuovo portale del museo Pitrè. Un portale molto ben realizzato, che consente un’anticipazione virtuale di quello che poi i visitatori che andranno al museo potranno osservare da vicino. Così vale per tutte le altre strutture che vogliamo certamente rilanciare anche sui social e, in generale, sul mondo virtuale.
Il suo cavallo di battaglia è la democrazia partecipata…
Abbiamo fatto approvare il regolamento in aula che dal 2018 giaceva a Sala delle Lapidi. Siamo riusciti in pochissimo tempo a farlo approvare all’unanimità dal consiglio comunale. È un regolamento che consente ai cittadini, agli enti e alle associazioni di proporre iniziative che vengono dal territorio, di valutarle con un sistema di partecipazione attiva dei cittadini e poi di realizzarle l’amministrazione comunale a fare in qualche modo da regia, da garante dei processi decisionali. La scelta si basa su iniziativa da proporre per quanto riguarda un ben determinato budget, che è stabilito a monte. Si tratta di un primo passo verso il coinvolgimento attivo dei cittadini.