Conclusa la maratona per il piano triennale delle opere pubbliche, a Palermo inizia la partita dei conti. La Giunta Comunale ha approvato infatti il bilancio consolidato 2024. Un atto tecnico ma chiave per le manovre politiche dell’Amministrazione, a cominciare dalla gestione delle società Partecipate. Ed è proprio sulle falangi di Palazzo delle Aquile che resta da chiudere una partita chiave per il rispetto del piano di riequilibrio, ovvero quella relativa ai crediti non riconciliati.
Bilancio consolidato, punti di forza e debolezza
Una situzione che era stata già attenzionata a fine giugno dagli uffici della Ragioneria Generale. Ciò con particolare riferimento alla necessità di rispettare i termini dell’accordo con lo Stato, anche alla luce delle osservazioni mosse dalla Corte dei Conti nei mesi scorsi. “L’azione 12/2023 – si legge nella nota firmata da Roberto Pulizzi -, per la composizione dei rapporti reciproci di debito/credito con le società partecipate e con riferimento al fenomeno patologico dei disallineamenti, prevede che i dirigenti che gestiscono i contratti di servizio e i rapporti con le Partecipate debbano adottare interventi risolutivi del fenomeno del disallineamento e contrastarne la nascita di nuovi“.
Secondo quanto si legge all’interno della delibera relativa al bilancio consolidato, il disallineamento definitivo fra il Comune e le sue aziende è, a fine 2024, di circa 18 milioni di euro. Di questi, 1,6 milioni fanno riferimento a partite conciliate ma senza copertura finanziaria. La quota restante invecee vede divergenze sul riconoscimento dei crediti da parte degli attivi coinvolti. Fra le società che vantano i maggiori crediti figurano Amat (9,8 milioni) e Rap (6 milioni). Sono in armonia contabile invece i rapporti fra Palazzo delle Aquile e alcune sue estensioni. Una lista in cui figurano la Fondazione Teatro Massimo, Sispi (società che si occupa dei servizi informatici del Comune) e Gesap (azienda che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino e di cui il Comune di Palermo detiene circa il 35%).
Fra le note positive figura invece il segno verde con cui si chiude il rendiconto 2024, in attivo di circa 117 milioni di euro. Un dato positivo e che certifica l’impatto favorevole del piano di riequilibrio sui conti di Palazzo delle Aquile. La palla per l’approvazione definitiva passa al Consiglio Comunale. Prima però, l’aula dovrà approvare tutti i documenti propedeutici al bilancio consolidato. A cominciare dal Dup, messo già da un paio di mesi fra le priorità in agenda del sindaco Roberto Lagalla. Una volta chiuso il cerchio, si potrà pensare al futuro. Magari all’approvazione di quel regolamento rifiuti tanto auspicato dal primo cittadino, costretto ancora una volta a reiterare l’ordinanza sugli ispettori ambientali. O magari l’attenzione del Consiglio Comunale si concentrerà sull’avanzo vincolato. Ultima vera partita d’aula di questo 2025 a Sala Martorana.