Il tram: un’opera a cui è legata a doppio filo il destino della città di Palermo. Era così durante l’Amministrazione di Leoluca Orlando, quando assessore alla Mobilità c’era Giusto Catania. Lo è anche oggi, con Roberto Lagalla sindaco e Maurizio Carta a seguire da vicino il progetto. Alcune cose sono cambiate rispetto al piano originario, anche e soprattutto grazie all’impulso dell’ex pro-rettore dell’Università. Un’infrastruttura che punta a modificare l’impostazione della mobilità sostenibile nel capoluogo siciliano, partendo da un assunto fondamentale: convincere il palermitano a lasciare l’auto a casa. Una missione non facile, resa più ardua dai ritardi accumulati dall’iter burocratico e dall’aumento dei costi. Adesso però, i margini di manovra sono ridotti. In particolare sulla fase tre del sistema tram. Ovvero quella relativa alle linee D, E, F e G.
Un caso tornato d’attualità durante l’ultima seduta della commissione Urbanistica del Comune di Palermo. Motivo del contendere è la trattazione della bozza di bilancio consolidato 2024. Documento snocciolato dalla redazione de ilSicilia.it e che nei prossimi giorni dovrebbe arrivare in Consiglio Comunale. In tal senso, firmare l’obbligazione giuridicamente vincolante entro il 31 dicembre 2025 non è una semplice opzione, ma una priorità. Altrimenti, Palazzo delle Aquile rischierà di dover mettere di tasca propria la quota già spesa dei finanziamenti ricevuti dal MIT. Ciò sia sul piano della progettazione che dei mezzi necessari a sostenere le future linee del tram.
Il dibattito in Commissione Urbanistica
Il sistema tram di Palermo non è chiaramente l’unico aspetto di cui ha discusso la commissione. I rappresentanti degli uffici hanno illustrato anche lo stato dell’arte sui disallineamenti con le società Partecipate. La cifra, rispetto allo scorso documento contabile, è stata drasticamente ridotta, fino a scendere a circa 18 milioni di euro. Fra le società che vantano i maggiori crediti figurano Amat e Rap. C’è poi il tema legato ai fondi PNRR, in particolare agli investimenti da effettuare per creare nuovi asili nido. Alcune spese infatti sono state ritenute inammissibili. Tema sul quale la commissione Urbanistica si sarebbe riproposta di convocare l’assessore al Ramo Aristide Tamajo.
Il sistema tram di Palermo e la scadenza del 31 dicembre 2025
Il tema affrontato con maggiore attenzione però è stato quello relativo alle linee D, E, F e G del tram. L’ok degli uffici del Comune di Palermo al progetto definitivo è arrivato il 27 agosto, seguito a pochi giorni di distanza da quello della Giunta. Una manovra che vedrà impegnati complessivamente 269 milioni di euro, ovvero la quota residuale del finanziamento salito ad oltre 519 milioni di euro. Fondi messi a disposizione dal Ministero dei Trasporti. Di questi, circa 481 milioni di euro derivano dai fondi statali del Decreto Ministeriale 44/2021, quasi 22 milioni di euro dal capitolo 448 dei fondi PNRR e 17,2 milioni di euro dalla programmazione PN Metro Plus 2021-27.
Argiroffi: “Regione acceleri sul parere della linea D”
Ad oggi risultano già impiegati 154 milioni di euro, utilizzati per l’acquisto di 35 vetture da impiegare nelle tratte oggetto della progettazione definitiva. Mezzi che si aggiungeranno alle 9 vetture comprate con la prima tranche di fondi relativa alle linee A, B e C. Con riguardo alla fase tre, sono stati riconosciuti circa 23 milioni di euro alle aziende incaricate della progettazione e della direzione dei lavori. Soldi che, qualora non si riuscisse ad arrivare al traguardo dell’OGV entro il 31 dicembre 2025, il Comune di Palermo dovrebbe mettere di tasca propria. Almeno quelli già spesi.
Fatto su cui si concentra l’attenzione dell’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi. “C’è grande preoccupazione. Tutte le promesse su date e priorità, rispetto al progetto della linea D, si sono tradotte in un nulla di fatto. Rischiano di lasciare monco un ragionamento urbanistico importante. Inoltre, si rischia di dover sopperire a quanto già speso del finanziamento, ovvero progettazione e macchine. Ancora attendiamo il PAUR (Provvedimento Unico Autorizzativo Regionale). Il Consiglio Comunale ha approvato congiuntamente la delibera sulle varianti del tram, con il preciso obiettivo di dare priorità alla linea D. Speriamo che questo passaggio avvenga presto“.
Tram a Palermo, Regione approva variante: prescrizioni per la linea D
Su questo fronte, arrivano delle novità. A darle è l’assessore alla Rigenerazione Urbana Maurizio Carta. “Dall’assessorato regionale sono arrivate delle prescrizioni. Alcune gestionali. Altre progettuali. Gli uffici sono già al lavoro per fare le dovute integrazioni e poter dar seguito alla volontà espressa dal Consiglio Comunale. Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella realizzazione di quest’opera importante per la città“. Elemento non di poco conto visto che, alla linea D, è legato il destino di un’opera chiave per la viabilità della città di Palermo, ovvero la creazione di un nuovo ponte sul fiume Oreto. Opera non solo necessaria a collegare via Parlavecchio a via Villagrazia, ma anche e soprattutto ad allegerire il flusso di mezzi su via Oreto e viale Regione Siciliana.
Sempre sul fronte di Palazzo d’Orleans, il 19 settembre il dirigente generale dell’assessorato Territorio e Ambiente Giuseppe Battaglia ha firmato il ddg relativo all’approvazione del pacchetto di varianti, votato a dicembre 2024 dal Consgilio Comunale, relativo alla progettazione definitiva delle linee D, E, F e G. Un documento che sostanzialmente concilia l’avvio della procedura di gara effettuato dal Comune di Palermo e permette la prosecuzione dell’iter. L’obiettivo rimane quello sopracitato: sottoscrivere l’obbligazione giuridicamente rilevante entro e non oltre il 31 dicembre 2025. Una data dalla quale non si può prescindere.