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La settima giornata

Palermo brutto ma efficace, il “ninja” e i cambi travolgono 1-3 il Sudtirol

lunedì 30 Settembre 2024

Sembra quasi un remake di Castellammare di Stabia, ma siamo a Bolzano. Il Palermo vince 1-3 in trasferta e fa il grande balzo in classifica.

In un match povero di emozioni e dove le due squadre hanno puntato il tutto per tutto sui calci piazzati, il club di viale del Fante sfoggia le sue doti da opportunista e doma, seppur con difficoltà, il Sudtirol. Un risultato bugiardo sotto tanti punti di vista, ma importante per risollevare il morale di una formazione già calpestato nel corso della settimana, dopo la cinquina per mano del Napoli.

A rivelarsi preziose sono state ancora ancora una volta le sostituzioni, che hanno graziato le scelte di mister Dionisi. L’aria del Druso si conferma rigenerante anche per Diakité, che torna così a segno nello stadio tirolese dopo l’ultima giornata di campionato, gol che valse il sesto posto e un posto privilegiato ai playoff. E’ giorno non solo delle riconferme, ma anche dei ritorni e degli esordi. Si ripropone il 4-3-3, accantonato nella sfida al Maradona contro i partenopei, ma cambiano alcuni degli interpreti: è il tempo di esordi per Baniya e Le Douaron.

Ritmi blandi, tanto studio e poco spettacolo caratterizzano il primo quarto d’ora di gara. A tenere in mano le redini del match sono i padroni di casa, prendendo le misure alla difesa rosanero. I tirolesi, nei primi otto minuti, provano così a impensierire Desplanches con due tiri dalla distanza, la conclusione di Rover e il destro al volo di Tait. Il club di viale del Fante fatica a superare la metà del campo, schiacciato dal pressing alto degli avversari, e lo scorrere del cronometro incute un leggero timore, rimuginando vecchie paure, dettate dagli svarioni in mezzo al campo.

Ma il club di viale del Fante è un diesel. Le timide fiammate di Di Mariano e Le Douaron sugli esterni lasciano ben sperare e i primi calci piazzati infondo fiducia e coraggio. Al primo tentativo, al diciassettenne, Segre regala il primo squillo, con un destro al volo sugli sviluppi di un corner. I tentativi affinano e collaudano il piede educato di Ranocchia che tre minuti più tardi pennella l’arco perfetto per l’incornato di Baniya, facilitato dalla marcatura estremamente leggera di Tait. Il difensore non sbaglia, scavalca a tu per tu Poluzzi e insacca: 0-1. 

Il Palermo gestisce e il Sudtirol affonda con il pressing. Nessuna delle due compagini si scompiglia e si combatte di fisicità. Ad avere la meglio sembrano essere proprio i ragazzi di Valente, ma nonostante la superiorità poco o nulla si sussegue in campo. I rosa non escono dalla morsa del pressing e si affida invano ai lanci lunghi. I tirolesi si concedono altre due fiammate, una dalla bandierina e l’altra tra i piedi di Rover, senza spingere il piede sull’acceleratore. I siciliani si riaffacciano dalle parti di Poluzzi solo nel corso dei due minuti di recupero. A rendersi protagonista ancora una volta è Ranocchia. Il numero 10 imbuca in area per Henry, al francese riesce la giravolta da ballerino, ma il pallone sfila sul fondo, sfiorando il palo. Meglio non va a Diakité, che dagli sviluppi di un angolo spedisce di poco sopra la traversa.

Il bel gioco non è la priorità del Palermo. Al rientro dagli spogliatoi gli uomini di Dionisi non invertono il trend e ripetono l’avvio in sottotono. La manovra di contenimento regge solo fino al cinquantaduesimo, con la punizione di Casiraghi che beffa Desplanches appena sotto l’incrocio dei pali: 1-1. Il tecnico toscano prova a cambiare l’inerzia del match con l’ingresso di Insigne, preferito a un deludente Le Douaron, autore di un esordio in campionato non proprio sfavillante, viste le speranze e l’attesa riposte nell’ex Brest.

Al sessantatreesimo il club di viale del Fante riacciuffa inaspettatamente il vantaggio, ancora da punizione e ancora dall’estro e la classe di Ranocchia. A colpire di testa questa volta è Diakité: 1-2. Uno schema ormai consolidato e rodato, così, appena dieci minuti più tardi l’undici rosa ci riprova. I tirolesi non si lasciano ingannare e nell’azione fotocopia non steccano la marcatura su Baniya, che non riesce a colpire bene il pallone di testa.

Il Sudtirol rialza la testa con la conclusione dalla distanza di Casiraghi, terminata sull’esterno della rete. Dionisi risponde con il triplo cambio: fuori Ranocchia, Henry e Di Mariano, dentro Saric, Brunori e Di Francesco. La carta si rivela vincente. Il tridente rivoluzionato suona la carica e così sono Di Francesco e Brunori a imbastire la prima vera costruzione riuscita del match, servendo tra i piedi di Insigne il pallone dell’1-3. Il tecnico rosanero alza le barricate e sfodera l’ultimo cambio, sostituendo Segre con Ceccaroni. Il sigillo definitivo del numero 11 pone fine al match. Al Druso cala il sipario e al triplice fischio termina 1-3.

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