I postali siciliani di Slp Cisl e Fnc Ugl protestano contro la volontà del governo di privatizzare ulteriormente Poste italiane. Per domani hanno organizzato un sit-in davanti alla prefettura di Palermo, in via Cavour, dopo che si muoveranno in corteo da piazza XII vittime, a partire dalle 11.
Parteciperanno i lavoratori liberi dal servizio. I sindacati sono preoccupati per la cessione del 30 per cento delle azioni da parte del ministero dell’Economia e Finanze. ”In Sicilia – dicono Maurizio Affatigato e Giuseppe Arancio, segretari regionali di Slp Cisl, e Fnc Ugl, che hanno chiesto l’intervento del prefetto Massimo Mariani – Poste italiane rappresenta un presidio essenziale per il territorio e per la popolazione, soprattutto per le fasce più deboli e marginali. Si pensi alla capillare presenza di uffici postali e sportelli Atm, la diffusione di servizi finanziari e assicurativi, la consegna della corrispondenza e dei pacchi“.
Secondo i sindacati, la privatizzazione avrebbe conseguenze devastanti per la Sicilia, a cominciare dalla “possibile perdita di posti di lavoro – dicono Affatigato e Arancio – Nell’Isola ci sono 9 mila dipendenti e a causa del processo di vendita l’organico potrebbe ridursi. Inoltre – continuano – ci sarebbe un assottigliamento dei servizi offerti che metterebbe a rischio la realizzazione del progetto strategico Polis, che in Sicilia prevede la presenza di 325 uffici postali nei comuni con meno di 15 mila abitanti, garantendo l’accesso ai servizi essenziali per 1,6 milioni di cittadini“.