Invece di diminuire, così come promesso dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla in occasione delle ultime commemorazioni per i defunti, le bare nei depositi al chiuso e all’aperto del cimitero di Santa Maria dei Rotoli aumentano.
Al 23 novembre le salme erano 1.246. Il primo luglio, poco dopo l’insediamento della nuova amministrazione, erano 1.180. Quindi, ad oggi ci sono 66 bare in più in attesa di tumulazione o inumazione.
I decessi, nello stesso periodo, sono stati 192, di cui 14 bare già collocate tra Santa Maria dei Rotoli e Sant’Orsola. Dunque, sono 178 le salme che in poco meno di cinque mesi si sono aggiunte alle altre che aspettano una degna sepoltura da tempo, oltre 400 già dal 2020. E ci sono addirittura tre famiglie che aspettano dal 2016 e una dal 2014.
Sono state soltanto 112 le bare che hanno lasciato i depositi in questo lasso di tempo. Non solo per la lentezza dei lavori – alla squadra della Reset addetta ai campi di inumazione se ne era aggiunta un’altra nelle ultime settimane – bensì anche per le difficoltà incontrate nel cercare di ricollocare negli ossari le salme sepolte più di 30 anni fa. Inoltre, con le piogge di questi giorni le operazioni si sono dovute fermare.
Intanto, mancano 341 giorni al 2 novembre 2023, data che per Lagalla dovrebbe essere da segnare sul calendario come il giorno in cui il Comune avrà risolto il problema.