Campo largo. Forse troppo. Opposizioni in ordine sparso all’ex Provincia di Palermo. Durante la seduta dedicata all’analisi dell’avanzo vincolato, il fronte progressista ha assunto posizioni diverse sulla proposta di delibera votata ieri alla Città Metropolitana. Motivo del contendere è stato l’emendamento presentato da Antonino Randazzo (M5S) e Fabio Giambrone (AVS) per dimezzare i fondi da destinare ad associazioni e comuni per realizzare gli eventi natalizi. Dal PD, Rosario Lapunzina ha chiesto ai colleghi d’opposizione di ritirare l’emendamento, convertendolo in ordine del giorno. Ciò sulla base di un’apertura mostrata da parte del sindaco Roberto Lagalla sul potenziamento dei fondi per le scuole.
Una richiesta caduta nel vuoto. Da lì in poi ognuno ha votato in coscienza. Fatto che segna un nuovo momento di difficoltà del fronte progressista sui territori. Un fatto emerso, in tutta la sua veemenza, durante la costruzione delle candidature nelle scorse elezioni provinciali, con scontri che hanno messo in imbarazzo anche i vertici regionali dei partiti dell’asse giallo-rosso. Una frattura che arriva a pochi giorni di distanza dal “ritiro spirituale” promosso dal fronte progressista in quel di San Martino delle Scale. Obiettivo: costruire un’alternativa alla destra attraverso una ritrovata unità. Salvo poi trovare intoppi all’interno delle aule consiliari.
Il campo largo si spezza al primo banco di prova
Al primo vero banco di prova alla Città Metropolitana di Palermo, il campo largo si è spezzato in due. Da un lato Fabio Giambrone ed Antonino Randazzo, rappresentanti del movimento L’Alternativa. Esperimento politico nato dalla convergenza di AVS, M5S e Controcorrente. Dall’altro Rosario Lapunzina e Giovì Monteleone del PD. Motivo del contendere, come sopra ricordato, è stato l’emendamento presentato dai due consiglieri comunali di Palermo su uno degli elementi più discussi dell’avanzo vincolato, ovvero i fondi destinati alla realizzazione di eventi natalizi. Si tratta di un capitolo di spesa di circa 400.000 euro che si andrà a sommare alle risorse già erogate. Soldi che, secondo gli esponenti di maggioranza, servono banalmente a realizzare gli alberi di Natale o le recite natalizie all’interno degli 82 comuni della provincia di Palermo.
Versione su cui Randazzo e Giambrone non hanno concordato. “Si tratta di un aumento del 300% rispetto all’anno scorso“, hanno dichiarato in una nota. Da lì la proposta. Dimezzare il capitolato di spesa per indirizzare 200.000 euro all’acquisto di beni mobili per gli istituti scolastici. Dagli uffici è arrivato il parere favorevole. Non dall’aula. Ma, a sorpresa, fra i primi ad avere qualche perplessità c’erano i rappresentanti del Partito Democratico. A tal proposito, l’esponente del PD Rosario Lapunzina ha chiesto ai colleghi di convertire in ordine del giorno la proposta, affidandosi in tal senso ad un’apertura mostrata dal sindaco Roberto Lagalla, sensibile al tema anche solo per la sua esperienza da assessore regionale all’Istruzione. Ma dai colleghi delle minoranze è arrivato un secco no. “Si tratta di una decisione politica e in quanto tale spetta all’aula decidere dove destinare i fondi“, ha dichiarato Fabio Giambrone in aula.
Da lì si è giunti al voto. Espressione consiliare che ha certificato le posizioni diverse del campo largo. Due i voti favorevoli all’emendamento, quelli di Giambrone e Randazzo. Due gli astenuti, ovvero Monteleone e Lapunzina. Tutti gli altri, ovvero gli esponenti del centrodestra, contrari. Emendamento respinto. Un canovaccio che è proseguito anche sul voto finale alla delibera sull’avanzo vincolato, con l’astensione dei due esponente de “L’Alternativa” e il voto favorevole dei due componenti del PD presenti in aula. Assente invece Maurizio Costanza. Insomma, non proprio quell’unità che i coordinamenti regionali dei partiti di centrosinistra stanno cercando.



