Un deposito a cielo aperto di auto bruciate e cumuli di rifiuti a pochi passi da alcuni palazzi e dalla scuola elementare Giovanni Falcone allo Zen 2 di Palermo.
Residenti e alunni delle scuola in via Marchese Nicolò Pensabene assistono a questo “spettacolo” da zona di guerra quando la mattina si recano in classe. Da alcuni giorni le vetture si trovano lì. Prima due, poi tre adesso sono cinque. Auto spesso rubate per essere smontate per i pezzi di ricambio o per compiere spaccate di vetrine di negozi o rapine e poi date alle fiamme per non lasciare tracce e impronte.
“Qui la situazione peggiora giorno dopo giorno – dice un residente nel quartiere – In una settimana hanno dato fuoco a quattro macchine. Non è solo una questione ambientale, con gli abitanti del quartiere costretti a chiudersi in casa, ma anche di civiltà. Siamo a pochi passi da una scuola. Ogni mattina, le mamme vanno a prendere gli alunni all’uscita. E qui la catasta emette ancora fumo tossico“.
Non è un fenomeno nuovo. Appena due settimane fa in via Fausto Coppi tra i rifiuti bruciati c’erano una Fiat 600 completamente smontata. Da settimane allo Zen si registrano continui incendi di rifiuti con diversi interventi dei vigili del fuoco.