Strade dissestate a causa della posa per la cosiddetta Open Fiber (la fibra ottica ultraveloce, per intenderci) questo l’argomento che ha fatto scaldare gli animi, durante la seduta di mercoledì 11 aprile in Consiglio comunale a Palermo.
Un dibattito che non ha portato ad alcuna reale soluzione, solo domande e dubbi, a cui, i presenti in Aula, tra i quali Sergio Marino nella doppia veste di vicesindaco e di assessore alla Vivibilità, l’assessore alla Viabilità Iolanda Riolo, il comandante della polizia municipale Gabriele Marchese, non hanno saputo dare una risposta chiara e definitiva, di fronte alla presenza, tra gli altri, dei cittadini che hanno preso parte alla seduta ascoltando i vari interventi.
Sin dall’inizio, gli assessori rappresentanti dell’Amministrazione Orlando, sono stati messi alle strette dai consiglieri comunali che hanno, con i loro interventi, dato voce ai disagi quotidiani che i palermitani vivono a causa delle strade impraticabili, che in molte circostanze hanno messo in pericolo l’incolumità di pedoni, automobilisti, ciclisti e motociclisti. A questo se poi ci si aggiunge l’emergenza rifiuti, che come un fantasma si ripresenta, il quadro che si disegna non è quello di una città che rispecchia il titolo di Capitale italiana della cultura 2018.
All’unisono sia la maggioranza che l’opposizione hanno richiamato l’Amministrazione nell’individuare chi avrebbe dovuto verificare e controllare i lavori della posa della fibra ottica prima di far ridurre le strade in un colabrodo pericoloso per i cittadini. Responsabilità che l’associazione comitati civici Palermo insieme ad altri comitati operanti nel territorio ha sin da subito sollecitato, diffidando poi il Comune, che non ha mai fornito della risposte chiare alle numerose richieste fatte.
E’ di qualche giorno fa la notizia del ripristino del manto stradale di corso Tukory vanificato per l’inizio dei lavori per la fibra ottica, una situazione che ha fatto riaccendere gli animi dei residenti del quartiere che a distanza di anni erano riusciti a far rifare il manto stradale.
“Open fiber è un’opera importante – sottolinea Fabrizio Ferrandelli componente della commissione Bilancio- ma la condizione in cui questi scavi sono realizzati ed il mancato ripristino del manto stradale sono fatti gravi che meritano tutta la nostra attenzione. Vogliamo che vengano accertate le responsabilità dei danneggiamenti e chi ha sbagliato, oltre a ripristinare lo stato dell’arte, deve pagare”.
Altrettanto determinante l’intervento del consigliere del M5s Ugo Forello che sottolinea “la mancata previsione di una fideiussione, la violazione delle condizioni di appalto e delle ordinanze e, ancora, l’assenza di un’adeguata pianificazione e programmazione degli interventi ha creato il disastro di open fiber. Forse, oggi, dopo aver ascoltato l’amministrazione in consiglio, sarebbe più opportuno parlare di closed fiber. Un’amministrazione incapace dal novembre scorso di nominare la fondamentale figura del PUC, quale responsabile unico dei lavori sulla fibra ottica, dal novembre scorso; un’amministrazione che non si cura della situazione di degrado creata dai lavori e incapace di verificare il ritardo negli interventi di reintegro della sede stradale. Tutto ciò ha causato gli avvallamenti e le buche presenti dovunque.
Viviamo in una città espugnata e violentata, di fronte ad un governo locale incapace di tutelare il bene comune, che ha assistito e continua ad assistere immobile a tale scempio”.
“Quanto pagano questi “signori” (Enel, Tim…) – afferma il consigliere di Fratelli d’Italia Mimmo Russo – per il suolo pubblico?. Per Legge se tu azienda attraversi la città con dei cavi devi pagare il suolo pubblico. Nel caso di Open Fiber pagano solo per la posa – spiega il consigliere che continua – si tratta di un investimento che l’azienda sta facendo a fronte di guadagni certi, motivo per il quale non si può considerare un’opera strategica, qui non è lo Stato a intervenire, bensì un privato. Inoltre, non si può pensare di usare un materiale scadente, che con la pioggia va via, come quello che hanno usato finora per il ripristino del manto stradale. Hanno semplicemente messo una toppa, quando avrebbero dovuto fare un lavoro a regola d’arte per rendere le strade sicure e non ancora più pericolose“.
Anche una parte della maggioranza del Sindaco non ha potuto fare a meno di constatare che manca un’adeguata “programmazione degli interventi da parte delle società che gestiscono sotto servizi stradali – afferma Sandro Terrani consigliere del Mov139 – bisogna dargli un immediato stop. Questo è testimoniato dal fatto che, la Rap giorni or sono, ha terminato di estendere il nuovo asfalto, e dopo tre giorni Open Fiber, ha iniziato il lavori di scavo per passare la fibra ottica. Serve una cabina di regia che coordini tutti gli interventi da effettuare sulle sedi stradali, proprio per evitare lo sperpero di denaro pubblico, che i cittadini onesti pagano con le tasse, per il mancato coordinamento dei lavori in Città”.
Gli ha fatto eco Gianluca Inzerillo consigliere di Sicilia futura che osservando un momento di stallo della seduta in cui non si veniva a capo del responsabile dello scempio dei lavori per la fibra ottica ha chiesto “più controlli per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e che venga individuato un soggetto o più soggetti per verificare che i lavori vengano realizzati a regola d’arte. Da quello che è emerso in questa seduta tutto questo non è chiaro. Su questa vicenda non esiste ne maggioranza ne opposizione e sono certo che al sindaco sta a cuore l’incolumità dei cittadini tanto quanto lo sta a noi“.