È stato inaugurato ieri sera nel quartiere palermitano della Kalsa “Oratorio vivo”, un centro di ascolto per i giovani.
L’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice ha celebrato una messa al santuario di Santa Teresa. Al termine della funzione Lorefice ha benedetto i locali dell’oratorio dove si è tenuta la mostra fotografica dei “Ragazzi della Kalsa”, con diverse foto che testimoniano come il giudice Giovanni Falcone, insieme ad altri giovani negli anni ’50, frequentavano l’oratorio del suo quartiere d’origine.
Tra i presenti Maria Falcone, sorella del magistrato, don Domenico Luvarà, direttore dei Salesiani di Santa Chiara e don Domenico Saraniti, direttore del Don Bosco Ranchibile.
“Il nome della Kalsa – ha detto l’Arcivescovo Corrado Lorefice nel corso dell’omelia – è legato a tre cristiani palermitani: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Pino Puglisi. A Palermo c’è bisogno di persone che vivano una vita di fede, ha bisogno di veri cristiani che facciano sul serio. Paolo, Giovanni e Giuseppe erano accomunati dal fatto che a tutti e tre chiedevano ‘ma chi te lo fa fare?’, ma sono rimasti al loro posto, hanno seguito l’esempio del Signore e hanno perso la vita seguendolo. In questo oratorio sarà importante che tanti cristiani adulti, formatori, educatori, siano da esempio e da guida per le nuove generazioni”.
“Noi adulti non possiamo più rinviare il nostro impegno educativo” afferma Don Giuseppe Di Giovanni, parroco della Kalsa e rettore di Santa Teresa. “Vogliamo riproporre il modello pastorale -oratoriano ai giovani di oggi. Creare uno spazio aperto, dove possano trovare una porta sempre aperta per ritrovare se stessi. È urgente fare qualcosa per il nostro futuro e già nel presente bisogna investire sulle risorse e i talenti dei nostri giovani, in modo che non si perdano nel buio fitto di una strada senza ritorno”.