La seconda sezione civile della Cassazione ha accolto il ricorso del Comune di Palermo contro La Mondello immobiliare Italo-belga sulla proprietà del Baretto, storico bar della spiaggia palermitana, e ha rinviato ad un’altra corte di appello per un nuovo processo.
Secondo la suprema corte i giudici di appello non hanno valutato i titoli che acclaravano che la proprietà del chiosco-bar, gestito dalla famiglia Schillaci, è del Comune. Nel 2010 il contratto di affitto non era stato rinnovato. Tra il 2010 e il 2015 la famiglia Schillaci non ha pagato il canone alla Italo-Belga ma nel 2015 i gestori ottennero una concessione dal Comune a cui hanno iniziato a versare l’affitto. Da quell’anno il Comune di Palermo ha avviato un contenzioso con la società Italo-Belga rivendicando la proprietà del chiosco. Il tribunale però diede torto al Comune stabilendo che il Baretto è un bene privato e non demaniale sentenza confermata in appello. In un altro procedimento per i canoni non pagati i giudici diedero ragione alla Italo-belga e resero esecutivo lo sfratto.
La decisione portò dopo 63 anni di attività alla chiusura del locale.
La decisione portò dopo 63 anni di attività alla chiusura del locale.
“La corte d’appello nel nuovo processo – dice l’avvocato Giancarlo Greco che rappresenta la famiglia Schillaci – potrebbe decidere che l’Italo-belga debba restituire il manufatto al comune o al concessionario anche se nel frattempo la concessione è scaduta. Quel che è certo che nel 2021 il rilascio non doveva avvenire: la Cassazione ha annullato la sentenza”. Qualora la nuova sentenza desse ragione al Comune i gestori del bar potrebbero chiedere un grosso risarcimento per i danni subiti dalla chiusura del locale che nel 2023 era stato aperto in un’altra strada a Mondello.




