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Palermo: leader di Forza Nuova viola la quarantena per bruciare bandiera UE | VIDEO

giovedì 9 Aprile 2020

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Massimo Ursino, leader di Forza Nuova a Palermo, ha bruciato la bandiera dell’Unione Europea alla Zisa: “È il fuoco della speranza che si riaccende solo con segni concreti di insorgenza nazionale: per la sovranità contro il ricatto e l’usura!”

La gestione dell’aspetto economico di queste settimane d’emergenza – prosegue Ursino – “in cui ci siamo svegliati in una dittatura sanitaria a guida OMS mai sperimentata prima, ha rivelato senza alcun dubbio l’assoluta impossibilità da parte del Governo di poter disporre di quella che un tempo si chiamava “spesa pubblica”. Aver ceduto, grazie anche ai partiti neosovranisti, la sovranità politica e monetaria alla Troika ci ha portato a non poter disporre di nulla anche in drammatici momenti di emergenza come quelli che stiamo vivendo. #STOPUE #NOEURO #NOMES #ITALEXIT”.

E aggiunge: Il simbolo della tirannide che ci ha rubato ogni sovranità è, oggi più che mai, per tutti gli italiani, la bandiera della UE. Ecco perché oggi, anche a Palermo, Forza Nuova, ha inteso evadere momentaneamente, violando la quarantena che tutto ha fermato, dal lavoro alla Santa Messa, per bruciare l’immagine di ciò che nega un futuro all’Italia: la bandiera azzurra con le stelle gialle. Bandiera che rappresenta il ricatto del ricorso all’usura del MES, il “siamo tutti italiani” della Von der Leyen, che ricorda le lacrime ipocrite della Fornero.

Ammainata da molti sindaci – scrive l’esponente di estrema destra – è ormai l’odiata bandiera per la maggioranza degli italiani perché simbolo di miseria, garantita per volontà di uno strapotere straniero. Il fuoco che i nostri militanti e dirigenti hanno acceso nelle strade d’Italia è il fuoco della speranza che si riaccende solo con l’insorgenza nazionale, preludio indispensabile di quella riconquista della nostra libertà che ci vedrà protagonisti nei prossimi giorni e mesi, decisivi per il futuro di tutti noi, dei nostri figli e nipoti”, conclude Ursino.

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