“Le dichiarazioni del Sindaco di Palermo sul grave episodio di corruttela al Comune di Palermo sono una toppa peggiore del buco. Orlando abbia il coraggio di ammettere la permeabilità dell’amministrazione comunale al fenomeno della corruzione“. Lo ha dichiarato l’ex assessore al Comune di Palermo, Stefano Santoro, oggi della Lega.
“Le condotte criminose contestate ai due funzionari dell’edilizia privata del Comune di Palermo – prosegue l’ex assessore – e ai due consiglieri comunali della maggioranza di sinistra, qualora venissero confermate, dimostrano con quale disinvoltura e sistematicità essi operavano, i primi sicuri della loro impunità in ragione della fiducia incondizionata accordata dalla giunta di governo nonostante la condanna per il reato di lottizzazione abusiva che già pendeva sulla loro testa e i secondi per essersi ammantati della bandiera dell’antimafia di facciata”.
“Le responsabilità politiche e amministrative dell’attuale giunta di governo derivano innanzitutto dalla mancata adozione dell’estrema sanzione disciplinare del licenziamento nei confronti dei due funzionari, allorquando vennero condannati dal Tribunale di Palermo per il grave reato di lottizzazione abusiva, sanzione che, se irrogata, li avrebbe allontanati definitivamente dalla gestione della cosa pubblica. Niente di tutto ciò, i due funzionari comunali vennero soltanto trasferiti temporaneamente in altri uffici. Circostanza questa che, avrebbe determinato l’applicazione della misura cautelare per il pericolo di reiterazione del reato, considerato che l’amministrazione Orlando non aveva arginato tale pericolo“.
“Quanto successo quindi – sottolinea Santoro – non può essere giustificato dalle incongrue dichiarazioni del Sindaco di Palermo, contraddette peraltro documentatamente dal fatto che i progetti oggetto di indagine sarebbero stati approvati dalla commissione urbanistica, la cui maggioranza è tutta a sostegno dell’attuale giunta comunale. Le responsabilità penali sono sicuramente personali ed esse sono esclusivamente riferibili agli autori dei reati, ma che vi sia una responsabilità politica, fosse solo per l’omessa vigilanza, e’ indubbio! I cittadini palermitani auspicano un intervento del Prefetto e della Commissione regionale Antimafia, che tra i suoi compiti annovera anche quello di contrastare il fenomeno della corruzione, per fare chiarezza su quanto accaduto”.
“Ciò che emerge in ogni caso è che Il Re è nudo! – dichiara l’ex assessore comunale – La designazione del presidente dell’Ordine degli ingegneri Vincenzo Di Dio è una “seconda scelta” attraverso la quale il Sindaco tenta maldestramente di sviare l’attenzione dei cittadini dallo scandalo che sta coinvolgendo la sua amministrazione e i partiti che lo sostengono! La prima scelta pervicacemente operata da Orlando e’ stata infatti quella di indicare Emilio Arcuri anche il giorno degli arresti dei funzionari e dei due consiglieri comunali di sinistra, sulla quale ha fatto retromarcia dopo avere appreso delle gravi intercettazioni tra il dipendente infedele Li Castri e il medesimo Arcuri“.
“L’ingegnere Di Dio – conclude Santoro – dovrebbe rifiutare di entrare in una giunta guidata da un sindaco che non ha arginato per tempo il fenomeno della corruzione, licenziando i due tecnici comunali quando vennero condannati nel 2018 per lottizzazione abusiva!Si organizzi immediatamente una manifestazione di protesta che veda protagonisti tutti i cittadini sotto palazzo delle Aquile chiedendo immediate dimissioni del Sindaco”.