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Palermo, lotta alla mafia: coordinamento e specializzazione come strumenti di contrasto | CLICCA PER IL VIDEO

mercoledì 10 Novembre 2021

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Continuano le iniziative per la ricorrenza dei trent’anni della Direzione Investigativa Antimafia a Palermo, nata il 29 ottobre 1991, e alla quale ieri ha partecipato il ministro della Giustizia Marta Cartabia. All‘aula bunker del carcere Ucciardone, gli studenti del capoluogo siciliano hanno partecipato al dibattito  sul tema della criminalità organizzata.

A proposito di lotta al crimine, durante il convegno è stato analizzata l’importanza di questo strumento come spartiacque e punto di svolta nel contrasto alla criminalità organizzata. Con la costruzione di questa aula bunker è arrivato il primo segnale di uno Stato che voleva cambiare nella lotta alla mafia. Il ministero della Giustizia è solo lo strumento per dare ai magistrati le risorse necessarie per la debellatio delle mafie e, in questo senso, le riforme servono a migliorare questi strumenti messi a disposizione delle istituzioni. I problemi della giustizia sono tantissimi e possono essere affrontati solo con grande realismo e resilienza.

Concretezza, coordinamento e specializzazione sono le parole chiave da tenere a mente in questo trentennale della Dia. Giovanni Falcone diceva che i metodi devono essere sempre aggiornati, per costituire adeguati strumenti di contrasto a un’azione criminale sempre più sofisticata. Questo oggi significa comprendere la specificità delle sfide, a cominciare da quella della protezione dei fondi del Pnrr dai condizionamenti criminali. L’utilizzo delle tecnologie per condividere i risultati, è il principale bene comune su cui basare il contrasto alle mafie.

Una gremita rappresentanza di giovani hanno incontrato istituzioni civili ed esponenti del mondo universitario: il Direttore della DIA, Maurizio Vallone, il professore ordinario di diritto penale all’Università di Palermo Costantino Visconti, che ha rappresentato il Rettore dell’Unipa, Massimo Midiri.

Il ministro Cartabia ha dimostrato una grande passione civile e la capacità di ascoltare le esigenze del territorio e Palermo è un simbolo fattivo di questa rinascita. Adesso siamo capaci ed attrezzati per proteggere le risorse del Pnrr dalle mani della mafia, abbiamo tutti gli strumenti. Dobbiamo essere bravi, come lo furono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a puntare su organizzazione e coordinamento tra le varie parti dello Stato. Noi come Università mettiamo in campo la competenza e la conoscenza. Portiamo una costruzione del futuro a 30 anni dalle stragi”, ha detto Costantino Visconti componente del gruppo di esperti nominati dalla Ministra Cartabia per il riesame della Convenzione ONU sul crimine organizzato transnazionale.

All’interno dell’Aula Bunker sarà aperta a tutta la cittadinanza di Palermo fino al 12 novembre p.v. dalle ore 09:00 alle ore 17:00, la mostra fotografica dal titolo “l’Antimafia Itinerante”, un percorso per immagini che descrivono e accompagnano il visitatore – con foto reperite dall’archivio della Direzione Investigativa Antimafia e riproduzioni di articoli di stampa tratti da giornali originali dell’epoca – attraverso i 30 anni di storia della Dia e del Paese.

La mostra fotografica nel dettaglio offre, con la realizzazione di 34 pannelli originali, 5 sezioni tematiche: la nascita dell’organismo antimafia interforze; la sua organizzazione; le investigazioni preventive e l’aggressione ai patrimoni mafiosi; le investigazioni giudiziarie e l’azione di contrasto alle mafie; l’Antimafia transnazionale e la Cooperazione internazionale.

 

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